«Avanzi di bilancio, è via libera Ma non si sa. Zaia batta un colpo»

08 agosto 2018

VENEZIA «Qui bisogna battere un colpo. Lo stanno già facendo in Friuli Venezia Giulia e a Bolzano dove hanno già dato adeguate indicazioni ai Comuni per utilizzare gli avanzi di bilancio. Perché il governatore Zaia in Veneto non fa lo stesso? Potrebbe valere per la stessa Regione». L'ex deputata Simonetta Rubinato, presidente di Veneto Vivo, ha visto le dichiarazioni di lunedì del ministro Riccardo Fracccaro sulla novità contenute in un emendamento del decreto Milleproroghe. E cioè: i Comuni virtuosi potranno utilizzare gli avanzi di amministrazione spendendo sul territorio le risorse che hanno in cassa. Ma c'è un tetto: un miliardo per tutti i Comuni italiani in 4 anni. Davanti a queste dichiarazioni Rubinato non ci sta. E spiega: «Questa è una presa in giro. Si dice che è il governo a sbloccare? Non è così. Ci sono ben due sentenze della Corte Costituzionale che sostengono che gli avanzi di amministrazione dei Comuni (oltre 3 miliardi di euro ma si sale a 5 e mezzo se si considerano Province e Regione) se accertati nel rendiconto, possono essere investiti. Questo emendamento fa il male dei Comuni perché la Consulta non pone limiti, ma il Governo sì (1 miliardo per 4 anni) andando a trovare come spazio finanziario un fondo dal quale i Comuni che pescano per la riqualificazione delle periferie». Rubinato ricorda che di recente in un convegno da lei organizzato aveva distribuito la "delibera tipo" per gli enti locali da approvare nei Consigli comunali. «Questo emendamento - dice - non attua quanto disposto dalla Corte, ma continua nel vizietto del centralismo burocratico romano di non sbloccare gli avanzi. Questo governo vuole essere del cambiamento? Lo fa solo a parole. È pacifico che questo emendamento sia inutile, visto che la stessa Consulta ha già sbloccato di fatto gli avanzi. Serve solo il coraggio degli amministratori di attuare quello che la Corte ha definito per il bene del Paese. Azioni peraltro, come dicevo, già avviate dal Friuli, per esempio, con delibere e indicazioni precise. Basta elemosinare un'autonomia che ancora non c'è. Il Veneto si prenda quella che è già possibile attuare». Si tratta di «soldi veri», sottolinea Rubinato, che sono nelle casse dei Comuni virtuosi da anni per colpa del Patto di stabilità che ha imposto l'accumulo. Adesso che il criterio è cambiato con il Pareggio di bilancio quanto accantonato va considerato sia in entrata che in uscita. «In Veneto i risparmi accertati sono un tesoretto che si aggira tra gli 800 milioni al miliardo di euro. Se destinati ad opere pubbliche, sostiene uno studio voluto dall'Università di Ca' Foscari con Anci, quei fondi potrebbero far ripartire alla grande l'economia generando 13 mila posti di lavoro nuovi».


pubblicata il 10 agosto 2018

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