Newsletter n. 96 - Giugno 2011

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Newsletter n. 96 del 18 giugno 2011
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Senza liberalizzazioni crescita a rischio in Italia

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Il processo di liberalizzazioni in Italia si e' fermato, mentre il paese ne avrebbe disperato bisogno per uscire dalla stagnazione economica. Il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, non ha nascosto l'amarezza nell'ultima relazione annuale del suo mandato, che scadrà a marzo del prossimo anno. Dalle sue parole traspare lo stesso velo di delusione manifestato anche dal governatore di Bankitalia Mario Draghi, nelle ultime considerazioni finali, nei confronti della politica che non raccoglie gli stimoli e le indicazioni per realizzare riforme di cui tutti riconoscono l'urgenza. Il sistema economico italiano avrebbe bisogno di massicce dosi di aperture ad una sana concorrenza e il presidente dell'Antitrust sottolinea la necessità di rimuovere 'i vincoli normativi e culturali’ che ne impediscono il libero esercizio.

L'Antitrust ricorda che le libertà economiche, in un quadro di regole chiare e certe, hanno assicurato prosperità in Europa per oltre un cinquantennio e costituiscono un pilastro indispensabile per una crescita sostenibile e inclusiva. Nell'agenda del Governo Berlusconi, invece, le liberalizzazioni non compaiono tra le priorità, salvo che per l’annunciata modifica dell’art. 41 della Costituzione, che di sicuro non ha mai impedito di accogliere i suggerimenti di Catricalà.

Anche Romano Prodi è intervenuto nuovamente questa settimana, commentando la proposta di taglio delle tasse del Centro Destra dopo la sonora sconfitta elettorale, per esprimere la sua preoccupazione per un Paese che non sa più ritrovare la strada della crescita economica, indispensabile sia per il risanamento dei conti pubblici, sia per una maggiore equità sociale.
 
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Venerdì 24 Giugno 2011
TAV, MATTEOLI CORREGGE IL TIRO
Ho preso atto con sollievo del fatto che il ministro è intervenuto per assicurare che la tratta Milano-Venezia è una priorità per il Governo. Peccato che abbia ribadito ciò che già sapevamo, ovvero che non ci sono le risorse per realizzare l’opera complessivamente.


Giovedì 23 Giugno 2011
SULLE TAV TANTE CHIACCHIERE, ZERO FATTI
Non sono per nulla stupita dalle dichiarazioni del ministro Matteoli, secondo il quale la tratta Venezia-Trieste non è una priorità: questo Governo non è stato capace di trovare nemmeno gli 80 milioni di euro per l'Sfmr, figurarsi se troverà 6 miliardi. Ma la tratta Milano-Venezia va realizzata senz’altro.


MATERNE PARITARIE: TROPPE INCOGNITE SUL FUTURO
La vendita delle frequenze digitali che dovrebbe garantire i 245 milioni di euro necessari a reintegrare il contributo statale per il 2011 è ancora in alto mare ed è concreto il rischio che non vada a buon fine. In pericolo la sopravvivenza degli istituti che garantiscono un servizio essenziale a migliaia di nostre famiglie.


Martedì 22 Giugno 2011
RIFIUTI: SERVONO NORME PIU' SEMPLICI
La Camera ha approvato l’ordine del giorno che ho presentato al ‘Decreto sviluppo’ per chiedere al Ministero dell’Ambiente di semplificare l’operatività del Sistri per le piccole imprese, gli artigiani e gli agricoltori.

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Lavori in Aula

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DOPO IL VOTO DI FIDUCIA SUL 'DECRETO SVILUPPO' IL GOVERNO FA INDIGESTIONE DI ORDINI DEL GIORNO

Via libera dell'aula di Montecitorio al decreto legge c.d. sviluppo. Il provvedimento, la cui conversione scade il prossimo 12 luglio, passa ora all'esame del Senato per l'approvazione definitiva. Sul decreto il governo ha chiesto e ottenuto martedì l’ennesima fiducia alla Camera con 317 voti favorevoli. E’ la quota più alta (la maggioranza assoluta) raggiunta dall'esecutivo dopo la diaspora dei finiani lo scorso 14 dicembre, quando l'Aula ha respinto con 314 voti la mozione di sfiducia. Ma è sugli ordini del giorno presentati al ‘decreto sviluppo’ che la maggioranza è stata costretta in angolo. [leggi tutto]

 

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DA BERLUSCONI UN DISCORSO NON PIU' CREDIBILE

Sulla scorta dell'esito del voto di fiducia di martedì scorso a Montecitorio, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nelle comunicazioni fatte alla Camera mercoledì 22 giugno, ha ribadito - replicando il ragionamento svolto a Palazzo Madama sempre nell'ambito nella verifica di governo - che l'esecutivo da lui guidato e la maggioranza che lo sostiene sono senza alternativa. Il premier - aprendo una giornata di dibattito che alla Camera si è conclusa senza un voto, visto che anche le opposizioni hanno rinunciato a presentare documenti su cui contarsi – ha confermato che l'esecutivo finirà la legislatura e porterà avanti il programma di riforme. Al termine del passaggio parlamentare che era stato chiesto dal capo dello Stato, Berlusconi si e' recato al Colle per riferire l'esito della verifica di governo. [leggi tutto]

Interrogazioni & interpellanze

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QUESTURA DI TREVISO: IL MINISTRO MARONI INVII AL PIU' PRESTO RINFORZI

Lo stato della Questura di Treviso, alle prese da tempo con gravi carenze di organico, è vicino al tracollo. I dati forniti dalle organizzazioni sindacali (Siap e Silp) offrono un quadro davvero preoccupante, aggravato dai numerosi pensionamenti. Messa a confronto con le altre province del Veneto, Treviso fa segnare una serie di record in negativo: ad es. per garantire la presenza minima di due pattuglie sul territorio per turno, il Questore deve ridurre il personale in altri settori, come quello investigativo. Di fronte ad una tale emergenza, mentre sono ancora in attesa della risposta alle lettere che nel dicembre 2009 e nel settembre 2010 ho inviato al ministro Maroni, ho presentato un’interrogazione a risposta immediata in Commissione per sapere quali iniziative intende adottare il Governo per adeguare con urgenza l’organico della Questura di Treviso alle esigenze del territorio e alle pressanti richieste di sicurezza che arrivano dai cittadini. [leggi il testo dell'interrogazione]

Il dibattito

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LAVORO ED OCCUPAZIONE AL CENTRO DELL'AZIONE POLITICA DEL PD

Rovesciare il paradigma della svalutazione del lavoro, quindi promuovere riforme strutturali, liberalizzazioni, politiche industriali e ambientali, investimenti in logistica e infrastrutture. E' questo il senso del documento approvato all'unanimità dai 600 delegati della Conferenza nazionale per il lavoro, chiusa sabato 18 giugno da Pierluigi Bersani a Genova. Il documento si articola in cinque punti ed è stato formulato dopo un dibattito svolto in assemblee e incontri preparatori. [leggi tutto]

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