Newsletter Speciale Amministratori Locali e Sindaci - Maggio 2010

Edizione speciale Amministratori Locali - 25 Maggio 2010



ente_locale_bis.jpg Gentili colleghi Sindaci,

con la presente vi aggiorno innanzitutto su una questione che credo interessi numerosi Comuni. Mi riferisco al saldo dell’addizionale Irpef per l’anno 2007 relativamente agli importi che lo Stato non avrebbe ancora provveduto a versare nelle casse comunali. Soltanto per citare un esempio, il Comune di Montebelluna (Tv), sulla base del calcolo fatta dai suoi funzionari, avanzerebbe quasi 294 mila euro.

Sollecitata proprio da alcuni funzionari di Comuni trevigiani, alcune settimane orsono ho presentato un’interrogazione ai Ministri dell’Economia e dell’Interno per chiarire la situazione e chiedere che si provveda in tempi brevi e definiti a saldare quanto dovuto. Successivamente, martedì 18 u.s., per cercare di avere più rapidamente una risposta dal Governo, ho presentato un’interrogazione a risposta immediata in Commissione Finanze, insieme al capogruppo del PD in questa Commissione, on. Alberto Fluvi. Mercoledì 19 maggio durante il question time in Commissione Finanze, il Governo, rappresentato dal Sottosegretario all’Economia, on. Casero, ha quindi risposto, senza tuttavia chiarire tutti i dubbi in proposito, avendo in sostanza confermato che non c’è alcun ulteriore saldo da corrispondere. Inoltre il sottosegretario Casero ha fatto intendere, citando l’Anci, che sono gli Enti locali a non aver compreso la sostanziale differenza tra il precedente e il nuovo sistema di versamento. Per questo ho prontamente contattato l'Anci che mi ha inviato la nota allegata nella quale chiarisce la sua posizione e le richieste avanzate al Governo.

Come già sapete, la scorsa settimana la commissione Bicamerale per l'attuazione del Federalismo ha approvato il parere sul decreto legislativo del Governo per il trasferimento dei beni demaniali, decreto che fissa i principi generali e le procedure per regolare il trasferimento di parti del patrimonio immobiliare dello Stato a favore degli enti territoriali. Il federalismo demaniale, primo atto della riforma federalista annunciata dalla Lega, si presenta in realtà come una lotteria: pochi sindaci e presidenti di provincia troveranno il biglietto vincente, ma la maggior parte si dovrà accontentare di leggere la frase fatidica "ritenta, sarai più fortunato". Dati alla mano si parla di beni manovrabili per un valore effettivo stimato in 3,2 miliardi di euro (secondo l'Agenzia del Demanio circa 2,82 miliardi di euro) di cui almeno il 30% risulta ubicato in Lazio. Forse saranno interessati poco più di un migliaio degli oltre 8 mila Comuni. Considerato che in molti casi si tratterà di beni da valorizzare (e dunque onerosi più che vantaggiosi, se non addirittura da alienare), è chiaro a tutti che saranno davvero pochi i Comuni ad avere in dote dei beni fruibili fino ad oggi di proprietà dello Stato. Anche la gran parte dei Comuni del Veneto rimarrà a bocca asciutta. Il testo del parere al decreto legislativo approvato dalla Commissione Bilancio della Camera, conferma i dubbi da me espressi fin dall'inizio: si tratta di ben poca cosa che favorirà ancora una volta soprattutto regioni come il Lazio e qualche centinaio di enti locali, in particolari le grandi città. Alla fine non porterà alcun beneficio alla maggioranza dei Comuni, e in particolare a quelli veneti oggi sottodotati nei trasferimenti erariali che speravano nel federalismo per rimpinguare le proprie casse e veder finalmente attuata una maggiore equità in termini di trasferimenti. Su questo importante argomento vi invito a leggere la pagina del mio sito web, dove troverete documenti utili per un approfondimento.

Concludo questa newsletter con due notizie sfuggite ai più, ma interessanti per farci capire come esiste un' “Altra Italia”. La Giunta del Comune di Roma ha deciso di regalare 2 milioni di euro ai tassisti, una categoria evidentemente molto importante ed influente a Roma. Il provvedimento è un'erogazione di incentivi riservati al rinnovo del parco auto taxi della capitale. Inizialmente il fondo era pari a 995 mila euro; ma il 24 marzo, il fondo è stato improvvisamente triplicato e portato a 2 milioni e 995 mila euro. Leggere il bando per credere! Sempre Roma si distingue per una notizia in controtendenza rispetto al rigore che viene chiesto alle altre Amministrazioni comunali, visto il clima di austerità che imporrebbe il blocco delle assunzione ai nostri Enti Locali. Invece, il Comune di Roma ha appena indetto 22 bandi per un totale di 1.995 assunzioni: 790 dirigenti e 1.205 nuovi impiegati senza specializzazione, come riportato in un articolo da Il Messaggero, cronaca di Roma. E pensare che con il Patto di Stabilità viene impedito ai nostri Sindaci persino di assumere anche solo un vigile urbano e di fare investimenti, ad esempio, per mettere in sicurezza le scuole.


Cordiali saluti
Simonetta Rubinato


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