Scuola, il Governo chiarisca su detraibilità spese servizio mensa

01 aprile 2016

La detraibilità delle spese sostenute dalle famiglie per il servizio di mensa scolastica è oggetto di un’interrogazione presentata da Simonetta Rubinato, deputata del Pd, al ministro Stefania Giannini e al ministro Pier Carlo Padoan per fare chiarezza con urgenza sui dubbi interpretativi segnalati da parte di alcuni Caf ed amministrazioni comunali. La legge n. 107 del 2015 (la c.d. Buona scuola) ha modificato infatti il Testo unico delle imposte sui redditi introducendo a partire dall’anno d’imposta 2015 una nuova detrazione Irpef, pari al 19% delle spese sostenute dai genitori per la frequenza di scuole dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e della scuola di secondo grado fino a un importo annuo massimo di 400 euro per studente. Il dubbio se tra queste spese sia sempre compresa anche quella per la mensa è sorto a causa della circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 3/E/2016, che sul punto, dopo aver interpellato il Ministero dell’Istruzione, ne ha riportato il relativo chiarimento che fa riferimento alle spese per la frequenza scolastica deliberate dagli istituti scolastici. La mensa però è un servizio in genere non gestito dalla scuola, ma dai Comuni o dai soggetti ai quali il Comune ha affidato il servizio, ai quali gli utenti versano il pagamento del relativo contributo. Da qui il dubbio. 

Al riguardo la deputata Simonetta Rubinato afferma: “Se questa nuova detrazione è un diritto riconosciuto dalla legge alle famiglie, come io penso, è urgente che il Miur e il Mef ribadiscano in modo chiaro che tra gli ambiti applicativi della norma rientrano sicuramente le spese del servizio mensa, anche se non deliberate dagli istituti scolastici quando il relativo servizio è organizzato, sulla base del Pof, dalle amministrazioni comunali o dai soggetti a cui il Comune lo abbia affidato. Diversamente si priverebbe la maggior parte delle famiglie del diritto di usufruire di una agevolazione fiscale stabilita dalle legge, in forza di una circolare che nel nostro ordinamento non rientra tra le fonti del diritto”.

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pubblicata il 01 aprile 2016

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