Benzina “gonfiata”, il caso arriva al Ministero - La tribuna di Treviso

23 febbraio 2016

Pagina 21, Cronaca

La trasparenza nel rapporto tra compagnie petrolifere, gestori, fornitori e consumatori di carburante è stata al centro del “question time” in Commissione finanze della Camera nei giorni scorsi. Il caso è stato sollevato dai parlamentari Simonetta Rubinato (in foto) e Alessandro Naccarato che hanno rivolto un’interrogazione al ministero dell’Economia, anche sollecitati dal presidente del gruppo dei gestori delle stazioni di servizio della Confcommercio della Marca trevigiana, Moreno Parin. Oggetto della denuncia è la crescita del volume della benzina con l’aumento della temperatura, che finisce per penalizzare economicamente gli automobilisti (che pagano più prodotto di quanto ne abbiano realmente acquistato) e per creare problemi di carattere economico e burocratico ai gestori, esposti al rischio di contestazioni da parte dell’Agenzia delle entrate riguardanti evasione di imposta. Del caso si è occupata di recente anche la trasmissione televisiva “Le iene”. Il Mef, rappresentato dal viceministro Luigi Casero, ha escluso che la pratica generi una zona grigia di elusione fiscale, come temuto dai firmatari dell’interrogazione, in quanto la commercializzazione ha ad oggetto un prodotto – la benzina – che ha già assolto l’accisa. E ha ricordato che nel giugno 2015 l’Agenzia delle dogane è intervenuta con una circolare impartendo istruzioni all’Agenzia delle entrate e alla Guardia di finanza in merito ai controlli effettuati presso gli impianti di distribuzione carburanti. «Se per questa parte di risposta possiamo ritenerci soddisfatti – commentano Rubinato e Naccarato – abbiamo chiesto al Governo un ulteriore approfondimento per assicurare massima trasparenza anche ai gestori e ai consumatori. In altri Paesi, quali la Svizzera, il problema è stato risolto con l’introduzione in sede normativa di sistemi di compensazione per una corretta individuazione dei volumi del carburante sia per le autobotti al momento della consegna ai distributori, sia alle pompe di erogazione utilizzate dagli automobilisti. Si tratta di adempimenti non gravosi che consentirebbero una corretta individuazione dei volumi rispetto al prezzo pagato dal consumatore ristabilendo anche un maggiore equilibrio nel rapporto tra gestori di distributori e compagnie petrolifere».

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pubblicata il 23 febbraio 2016

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