Durante i lavori della Commissione V sul disegno di legge di Bilancio siamo riusciti a introdurre delle misure a sostegno delle scuole paritarie facenti parte del sistema nazionale d’Istruzione sulla base degli emendamenti che, insieme al collega Gianluigi Gigli ed altri, ho presentato e sostenuto (puoi leggere gli emendamenti cliccando qui). Misure che rappresentano finalmente un significativo cambio di direzione e riconoscono il servizio pubblico erogato da questi istituti, anche se resta ancora molta strada da fare per attuare la parità scolastica prevista dalla legge n. 62/2000.
Non è stata una passeggiata, nella partita giocata tra le componenti della maggioranza e tra i diversi ministeri, preservare l’impegno che lo stesso premier Renzi si era assunto nell’incontro a Treviso del 5 ottobre scorso con i rappresentanti del mondo delle scuole materne della Fism Veneto, riconoscendo il servizio pubblico che svolgono in Veneto per 83.500 bambini dai 3 ai 6 anni in 1.136 scuole dell’infanzia, il 30% delle quali ha anche servizi per la prima infanzia (nidi, micronidi, spazi cuccioli, sezioni primavera) che accolgono circa 8.000 bambini dai 15 ai 36 mesi d’età. Una realtà che in Veneto si regge su 10.000 dipendenti, di cui 7.000 docenti ed educatrici, oltre a 5.000 volontari che permettono allo Stato un risparmio di circa 480 milioni l’anno rispetto al costo che dovrebbe accollarsi per erogare direttamente a questa platea i servizi di educazione per l’infanzia. Il costo medio infatti di un bambino alla scuola dell’infanzia paritaria in Veneto è di meno di 3.000 euro l’anno (di cui più della metà sono sostenuti dalle famiglie con le rette e poco più di 450 euro dallo Stato, il residuo dalla Regione e dai Comuni), contro gli oltre 5.700 euro del costo medio standard alla scuola dell'infanzia statale. Ricordo infine che a livello nazionale le scuole materne della Fism accolgono una platea di quasi 600.000 bambini dai 3 ai 6 anni (con un risparmio per lo Stato di almeno 3-4 miliardi di euro), appartenenti a famiglie spesso incapienti, alle quali non serve la detrazione fiscale per la retta sostenuta, introdotta per volontà del Gruppo di NCD nella Stabilità 2016 e confermata in aumento nel Bilancio 2017. Per capire la situazione drammatica in cui versano queste scuole bisogna considerare che negli ultimi quindici anni i contributi statali alle stesse sono diminuiti in modo rilevante: nel 2001 la quota annuale di contributo statale calcolata per bambino era di circa 620 euro. In questi ultimi anni (2013-2016) la cifra oscilla tra 430 e 450 euro a bambino l'anno: complessivamente quindi le scuole dell'infanzia hanno subito una riduzione di contributi di 100 milioni l'anno, come risulta dalla tabella che potete vedere cliccando qui.
Le novità introdotte riguardano: la creazione di un fondo ad hoc per le scuole dell'infanzia, finanziato con 50 milioni di euro nel 2017, recuperando così almeno il 50% della riduzione dei contributi sopportata negli ultimi anni; l’appostamento di 23,4 milioni di euro a decorrere dal 1^ gennaio 2017 per il contributo alle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità; il riconoscimento per la prima volta dell'accesso diretto alle risorse dei fondi Pon, oltre che dei fondi per l'alternanza scuola-lavoro; la deroga al meccanismo previsto per lo school bonus nella Buona Scuola, semplificandolo, per far arrivare concretamente le erogazioni liberali alle scuole. Inoltre sono state aumentate le detrazioni fiscali, sia per le paritarie che per le statali, frutto di una battaglia portata avanti da una delle componenti della maggioranza, ovvero Area Popolare. Cliccando qui trovate le schede dei singoli emendamenti approvati con una breve spiegazione fatta dal Servizio Studi della Camera.
Le misure approvate in particolare a favore delle scuole dell'infanzia hanno trovato il riconoscimento positivo da parte della Fism nazionale, come novità che vanno nella giusta rotta, verso un'effettiva parità scolastica e di libertà di scelta educativa: cliccando qui trovate il relativo comunicato stampa. Da parte mia ringrazio in modo particolare per la collaborazione ed i contatti continui, nelle settimane di lavoro in Commissione, Luigi Morgano e Antonio Trani della segreteria nazionale della Fism, nonché il Presidente della Fism Veneto Stefano Cecchin e il Presidente della Fism Emilia Romagna Luca Iemmi, con cui abbiamo scritto in particolare l'emendamento sulla semplificazione dello School Bonus.
Al seguente link puoi leggere il testo integrale del mio comunicato stampa divulgato ai media al termine dei lavori della Commissione Bilancio: http://www.simonettarubinato.it/index.php?area=6&menu=113&page=325&lingua=4&np=1&idnotizia=4655, nonché gli articoli pubblicati sul tema da:
- La Vita del Popolo: http://www.lavitadelpopolo.it/Societa-e-Politica/Legge-di-bilancio-buone-notizie-per-le-scuole-paritarie
- GenteVeneta: http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=8907.
Per concludere al seguente link puoi trovare la mia intervista sul tema rilasciata a ReteVeneta il 26 novembre scorso: https://www.youtube.com/watch?v=Ngy2ikN59dI&index=12&list=PLWkHCsb0vO0P0su69kj9OsH7hsc1dTfiy.