La campagna elettorale (lunga e rissosa) per il referendum costituzionale ha accompagnato il percorso (e i temi) del Bilancio 2017, dalla presentazione della manovra da parte del Consiglio dei Ministri, al passaggio alla Camera, dall'esame in Commissione Bilancio iniziato il 7 novembre al voto finale in Aula sul provvedimento il 28 novembre, dopo il voto di fiducia al Governo il 25 novembre passato con 348 voti favorevoli e 144 contrari. Passata la manovra al Senato, ove la trattazione era programmata in Commissione Bilancio per il 6 dicembre, la stessa non poteva che essere ancor più condizionata dall'esito del referendum. La vittoria netta del No ha indotto infatti il premier Renzi a presentarsi il 5 dicembre dimissionario al Presidente della Repubblica, che gli ha chiesto tuttavia di restare in carica sino all'approvazione definitiva della manovra per garantire la stabilità dei conti pubblici al Paese. Perciò al Senato l'esame si è concluso in tempi straordinari, con il voto definitivo di fiducia in Aula già il 7 dicembre scorso, con 166 voti favorevoli, 70 contrari e 1 astenuto, nel medesimo testo già approvato alla Camera.
Pertanto, mai come quest'anno i tempi della trattazione della manovra di Bilancio sono stati compressi. Certo al Senato in modo eccezionale (2 giorni), ma anche alla Camera, soprattutto in Commissione, per la concomitante trattazione del decreto fiscale collegato e con il contingentamento/segnalazione degli emendamenti al fine di ridurne il numero dagli oltre 4mila presentati a circa 1.500 (esaminati e votati da domenica 20 a mercoledì 23 novembre, con l'ultima seduta durata ad oltranza oltre 24 ore), ma anche in Aula (appena 2 giorni), per consentire una pausa dei lavori la settimana precedente il 4 dicembre per la campagna elettorale di tutti i gruppi.
Non c'è stato quindi in Commissione alla Camera il tempo necessario per affrontare una serie di questioni, che si era stabilito fossero rinviate per la relativa soluzione al Senato. Cosa che purtroppo non si è potuta fare e che dunque sono rimaste aperte, per cui si renderà ora probabilmente necessario un provvedimento ad hoc del governo Gentiloni per definirle. Si tratta, tra l'altro, del taglio delle slot machine, dell’allargamento del bonus ristrutturazioni per i condomini anche ai redditi più bassi, del finanziamento della sanità di Taranto. In sospeso, inoltre, l’intenzione di riconoscere uno sconto fiscale anche per lavori di adeguamento dell’immobile al fotovoltaico o per la bonifica dall’amianto. Ferma anche la ripartizione del fondo da circa tre miliardi per gli enti locali e altre questioni poste dall'Anci. C’è poi il capitolo relativo alla contrattazione pubblica. L’accordo sugli 85 euro di aumento medio annuo è coperto finanziariamente per il 2017, ma si sperava di poter coprire anche il 2018. Sul fronte banche, nel testo originario della legge di Bilancio c’erano le norme sui contributi al Fondo di risoluzione e sulle Dta (Deferred tax asset, Imposte differite attive), che erano state riproposte con emendamento, ma giudicate inammissibili dalla Commissione Bilancio di Montecitorio, temi sui quali ora si discuterà nel provvedimento ad hoc sul sistema bancario, dopo il via libera arrivato il 21 dicembre dal Parlamento all'aumento del debito pubblico per il 2017 ove necessario per garantire uno scudo alle banche in difficoltà e tutelare i risparmiatori.
Complessivamente, considerando anche gli effetti del “Decreto fiscale” n. 193 del 22 ottobre 2016, la manovra di finanza pubblica per il prossimo triennio ammonta in totale a circa 26,7 miliardi di euro nel 2017, a 23,3 miliardi nel 2018 e a 24,4 miliardi nel 2019. A questo link trovate il dossier di sintesi delle misure contenute nella Legge di Bilancio 2017, predisposto dal gruppo dei deputati Pd alla Camera: http://www.deputatipd.it/files/documenti/182_AbcLeggeBilancio2017.pdf. Vi segnalo altresì il seguente link, al quale trovate il quadro di sintesi degli interventi raggruppati sulla base di materie e politiche omogenee con l’obiettivo di dare conto in modo organico delle più significative misure che intervengono nei singoli settori, nonché le modifiche apportate in corso di esame presso la V Commissione Bilancio, evidenziate su sfondo grigio: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00997717.pdf.
In questo contesto, dovendosi presentare su espressa indicazione del Gruppo Pd un numero contenuto di emendamenti, il mio lavoro alla Camera, in sede di Commissione Bilancio, si è concentrato su alcuni temi specifici, prevalentemente su problemi emersi e segnalati dal territorio, in materia di scuole paritarie (in particolare dell'infanzia, anche per dare seguito agli impegni presi da Renzi a Treviso), Enti locali, Camere di Commercio, lavoratori dipendenti da aziende speciali e consorzi tra enti locali, riqualificazione della rete di pubblica illuminazione, oltre ad altri. Cliccando qui potete trovare i miei emendamenti. Quelli evidenziati in colore verde sono quelli che ho poi segnalato per la discussione, dovendo su richiesta del capogruppo limitarne ulteriormente il numero ai fini del contingentamento. Sul loro contenuto seguono i focus di questa newsletter.