Pagina 10, Cronaca
TREVISO Il Pd trevigiano è pronto a ripartire da zero. Tutti chiedono i congressi per ricominciare con un partito più coeso e rappresentativo, per essere più vicini ai cittadini. Molto dipende dalla direzione nazionale convocata per oggi. Se dalla direzione uscirà una indicazione di congresso a febbraio allora anche Treviso andrà al rinnovo. Se così non sarà, qualcuno a Treviso vuole comunque rieleggere la segreteria oggi guidata da Lorena Andreetta, che era già stata sfiduciata mesi fa. «Non credo che questo referendum abbia toccato gli equilibri a Treviso – commenta Giovanni Tonella -. Però non so come potremo affrontare elezioni e un congresso forse fondativo con una segreteria che non ha la maggioranza in direzione, un’assemblea che non raggiunge il numero legale, due parlamentari che o strizzano l’occhio a Zaia sull’autonomia o se la prendono con la fuga dei cervelli (il riferimento a Rubinato e Puppato ndr ). Apriamo invece alla sinistra che ha votato no per recuperare quell’elettorato».
A votare no anche la consigliera Pd Michela Nieri: «Io ho votato contro la riforma, non contro Renzi, ma il voto dei cittadini è stato anche politico e dobbiamo prenderne atto. Tanti non sono contenti del leader che abbiamo, non rispecchia il popolo della sinistra. Dobbiamo riprendere in mano il partito e tornare sul territorio. Spero in un congresso in tempi brevi soprattutto nella mia città, qui le cose non stanno funzionando. Lo testimonia anche il crollo degli iscritti, ci sia da autocritica». Chiede un «dibattito serio da aprire subito» la parlamentare Floriana Casellato, chiede di «evitare una resa dei conti interna ma di avvicinarsi ai cittadini» la segretaria Andreetta. «Continuiamo l’opera di rinnovamento anche a livello locale, comunale e provinciale, con i congressi che immagino a breve – sintetizza Roberto Grigoletto -.. Il Pd sia un partito aperto, che parla a settori ampi della società civile e baluardo contro populismi e lepenismi. Il referendum per l’autonomia? Inutile». Non è d’accordo Simonetta Rubinato, che chiede un congresso ma a livello veneto. E difende Andreetta dalle pressioni sul congresso trevigiano: «Mi stupisco che se ne parli ora, come se il referendum costituzionale dipendesse da Treviso. Non abbiamo bisogno di rendite di posizione o collocazioni in lista, ma di battere la Lega e qui si fa ragionando sull’autonomia». Giovanni Manildo è il volto renziano della Marca: il sindaco di Treviso ancora non si esprime, preferisce aspettare la direzione nazionale, ma nei giorni scorsi pare abbia ricevuto diverse telefonate. Gli imprenditori gli chiedono di portare a Renzi messaggi di fiducia dal territorio, per il sì che molte aziende avevano depositato nell’urna prima di uscirne sconfitte.
Silvia Madiotto