Estremamente stimolante il confronto tenutosi il 24 ottobre scorso all'interno del dibattito "Diplomazia ed economia: un mondo interconnesso. Dai flussi migratori alla gestione delle problematiche connesse", a cui sono stata invitata a partecipare dai giovani organizzatori di European Youth Network. Durante il primo tavolo di confronto ho delineato la situazione dei Comuni impegnati nell'emergenza migranti all'interno di una rete di accoglienza oggi in forte difficoltà, anche a causa della mancanza di supporto e di coordinamento da parte della Regione, più preoccupata delle ricadute politiche che della gestione della problematica. Eppure questo fenomeno va gestito in modo più responsabile ed efficace dalle Istituzioni, a partire dal Governo nazionale, sia per evitare che le paure e i timori dei nostri concittadini più deboli di fronte alla crisi economica e alle trasformazioni della globalizzazione si trasformi in un voto di protesta a chi promette improbabili ricette populiste, sia per coglierne le possibili opportunità per l'Europa in termini di crescita economica e demografica, anche per consentirci di continuare a sostenere un sistema di welfare universale a cui siamo abituati. Certo, la vera integrazione va fatta a partire dalla consapevolezza delle diversità culturali, esistenti tra la nostra società e quella islamica, a fronte delle quali è imprescindibile stabilire dei valori non negoziabili per chi vuole vivere nelle nostre comunità, a cominciare per esempio dalla parità fra uomo e donna, ed esigere il rispetto delle regole della civile convivenza.