Nell’ambito del tour organizzato lungo la Penisola, mercoledì 5 ottobre il premier Matteo Renzi ha visitato nel trevigiano alcune aziende del territorio, incontrato istituzioni locali e rappresentanti delle categorie economiche e sociali, concludendo l'intensa giornata con un incontro pubblico sulle ragioni del Sì alla riforma costituzionale all’Auditorium Appiani di Treviso. Il resoconto della visita, dall’esito molto positivo, è già noto a tutti avendo trovato ampio spazio sui giornali e i media locali (clicca qui per vedere il servizio andato in onda sul tg1). Mi limito perciò a raccontarla per come l'ho vissuta io.
Il tour è cominciato sfortunatamente con due ore di ritardo a causa dell’atterraggio di emergenza di un’aero-ambulanza a Ciampino. A causa di questo grave ritardo nella partenza da Roma, con mio particolare rammarico, il Premier ha dovuto rinunciare alla visita della prima azienda in programma, la Texa di Monastier, azienda che proprio io gli avevo proposto in quanto vero esempio dell’eccellenza veneta: diventata infatti negli anni leader a livello internazionale nella progettazione, industrializzazione e costruzione di strumenti ad alta tecnologia per mezzi di trasporto, è presente oggi in tutto il mondo impegnando circa 600 persone, di cui 400 nella sede principale di Monastier. Un autentico simbolo contro la delocalizzazione e la spersonalizzazione del lavoro. In mattinata il premier ha telefonato al presidente di Texa, Bruno Vianello, per assicurargli l’intenzione comunque di tornare.
Gli impegni del pomeriggio sono iniziati in Prefettura con l'incontro con i rappresentanti delle scuole dell’infanzia paritarie della FISM Veneto, che ho organizzato su richiesta dello stesso premier Renzi che in un precedente colloquio telefonico mi aveva espresso la volontà di conoscere più da vicino questa realtà. La delegazione presente era composta dal presidente regionale Stefano Cecchin, quello provinciale Francesco Trivellato, il coordinatore delle 18 scuole dell'infanzia paritaria del Comune di Treviso don Carlo Velludo, i delegati delle province di Belluno, Vicenza e Verona, e alcuni genitori, insegnanti e direttrici.
Il messaggio di grave difficoltà delle scuole materne paritarie è stato recepito dal premier Renzi che ha dimostrato di aver colto in particolare la specificità delle scuole FISM: “esiste ancora un fumo ideologico che impedisce spesso una discussione serena su questa importante realtà, è indubbio che per una vera parità c'è ancora molta strada da fare. E questo è il momento giusto per cominciare a farlo, viste le proposte che abbiamo in discussione in Parlamento” ha affermato il premier. Durante l’incontro ho voluto ricordare come queste scuole, costruite in Veneto dalle nostre comunità, facciano parte a tutti gli effetti del sistema nazionale d’istruzione, in quanto erogano ogni giorno un servizio pubblico a 91.500 bambini della scuola dell'infanzia e del nido, servizio che lo Stato non è in grado di fornire. E lo fanno con un risparmio per le casse dello Stato di circa 500 milioni di euro l'anno, oltre al fatto che i comuni non devono costruire e manutentare i relativi edifici scolastici. Ho rappresentato l’estrema difficoltà in cui operano oggi queste scuole perché Ministero e Regione Veneto sono in grave ritardo nell'erogazione del pure esiguo contributo loro destinato (pari quello statale a soli 450 euro a bambino l’anno contro i 5.739 euro del costo standard a bambino alla scuola dell’infanzia statale!).
Di fronte a questa attenzione del Premier ho trovato pertanto del tutto inopportune le dichiarazioni polemiche comparse sulla stampa nei giorni successivi del presidente della Regione Zaia, che dovrebbe invece raccogliere la disponibilità manifestata da Renzi ad affrontare la specificità del sistema scolastico veneto da 0 a 6 anni per chiedere da subito l'apertura di un confronto nel merito con il Governo. Ricordo che già nell’estate del 2015 l’assessore all’istruzione Elena Donazzan aveva preannunciato un’iniziativa legislativa per chiedere al Governo di attivare il negoziato per l’autonomia in materia scolastica come previsto dalla Costituzione, di cui però non si è più saputo nulla. Questa è l’occasione buona per farlo con riferimento allo specifico segmento dei nidi e dell’infanzia, per mettere meglio a fuoco le soluzioni utili a superare le difficoltà che oggi questa realtà si trova ad affrontare e continuare a garantire un servizio pubblico indispensabile a decine di migliaia di famiglie in Veneto.
Considero importante la volontà espressa dal Presidente del Consiglio di salvaguardare un sistema pubblico privato no profit che assicura un servizio essenziale alle famiglie venete con costi contenuti per lo Stato e la Regione. Tanto più che il 16 ottobre scorso, nel presentare le slide riassuntive del disegno di Legge di Bilancio, ora all'esame della Camera, il premier ha fatto espresso riferimento all'incontro con la Fism di Treviso annunciando l'aumento delle risorse destinate alle scuole materne paritarie. Ecco il relativo video: https://www.youtube.com/watch?v=deDdYpy3QEY.
Nel tardo pomeriggio, dopo aver incontrato gli artigiani e i piccoli imprenditori, il premier ha avuto un dialogo breve ma proficuo a palazzo dei Trecento con i primi cittadini della Marca, anche se solo 35 sindaci erano presenti sui 95 complessivi, perché i sindaci della Lega Nord hanno disertato l'appuntamento. Temi del confronto i problemi di attualità del territorio: migranti, sblocco degli avanzi e delle assunzioni per i nostri comuni e anche la possibilità di effettuare interventi infrastrutturali. Dalla presidente dell’Associazione dei comuni della Marca trevigiana, Maria Rosa Barazza, è arrivata l’idea di istituire un “Sport bonus” (sul modello dell’Art bonus) con cui i cittadini possano finanziare la manutenzione di impianti e spazi sportivi comunali, con un credito d'imposta del 65%. Nella discussione, stante la disponibilità del premier alle proposte degli amministratori trevigiani, ho fatto presente a Renzi che molte delle misure richieste erano state già oggetto di miei emendamenti nella scorsa Legge di Stabilità, senza essere però approvati anche per il parere contrario dei rappresentanti del Governo in Commissione Bilancio. Visto che il premier ha dichiarato che si tratta di proposte positive, mi sono impegnata a riproporle nella discussione dell'attuale disegno di Legge di Bilancio, nella speranza che abbiano esito migliore visto l'interessamento del Presidente del Consiglio.
La giornata si è conclusa con l’incontro pubblico all’Auditorium Appiani organizzato con il Comitato per il Sì al referendum costituzionale, al termine del quale sono riuscita a far incontrare per un breve colloquio il presidente del Consiglio con due attive rappresentanti dei soci truffati di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, che gli hanno rappresentato i loro timori e consegnato una lettera. Dell'incontro ha dato notizia il Gazzettino, in particolare del fatto che il Premier ha loro assicurato la volontà di procedere con la Commissione d'inchiesta parlamentare. Clicca qui per leggere l'articolo del Gazzettino in cui si riferisce dell'incontro. Infine il premier ha trovato le energie anche per prestare un momento di attenzione ad una coppia di genitori adottivi in ansia per lo stallo della procedura di adozione n Etiopia del loro bambino, che si erano rivolti a me. Mi ha colpita la disponibilità e l’attenzione che sia pure per pochi minuti Matteo Renzi ha loro riservato alla fine di una giornata così intensa e impegnativa fisicamente. Ma la cosa più bella è che proprio in questi giorni questi due genitori mi hanno fatto sapere che il loro bambino è finalmente arrivato a casa.