Approvati oggi in Commissione gli emendamenti al disegno di legge di Bilancio, il cui testo approda domani in Aula alla Camera, presentati dall’on. Simonetta Rubinato per incrementare i fondi e offrire nuove opportunità alle scuole paritarie. “La prima buona notizia – annuncia la parlamentare del Pd – riguarda il nuovo fondo destinato alle scuole dell’infanzia non statali, che è stato portato da 25 a 50 milioni di euro. Questa misura, valida per l’anno 2017, potrà, d’intesa con il ministro Maria Elena Boschi, essere ulteriormente migliorata nel passaggio al Senato, dando così seguito all’impegno che lo stesso premier Matteo Renzi si era assunto incontrando i vertici della Fism Veneto, con il loro presidente Stefano Cecchin, a Treviso”. Si tratta di risorse che si aggiungono ai 500 milioni già previsti nel bilancio dello Stato e ai 25 milioni stanziati per il sostegno agli alunni disabili che frequentano le paritarie, portando complessivamente i contributi a disposizione nel 2017 di tutto il sistema paritario nazionale a 575 milioni di euro.
Ma le novità non finiscono qui. Il testo della legge di Bilancio contiene altre due norme importanti, approvate su iniziativa dell’on. Rubinato. La prima riguarda la possibilità anche per le scuole paritarie, facenti parte del sistema nazionale dell’istruzione, di accedere finalmente al Pon istruzione 2014/2020 (che vale 240 milioni di euro). “In questo modo – spiega la deputata – confidiamo di dare soluzione ai problemi che si sono verificati da ultimo con il bando denominato ‘Scuola al centro’ dal quale, nonostante l’intervento in corsa del ministro Giannini che aveva fatto apportare alcune modifiche, le non statali sono rimaste completamente escluse”.
Infine, con il terzo emendamento a prima firma Rubinato approvato, sono cambiate le modalità operative dello School bonus introdotto con la Buona Scuola. “Constatato che il bonus con la procedura oggi prevista non ha dato gli esiti sperati – spiega la parlamentare – perché il donatore non è motivato a versare le proprie risorse in un fondo statale centrale, sono intervenuta prevedendo che le erogazioni liberali, per le quali è previsto un credito d’imposta al 65%, possano essere versate dal donatore direttamente alla scuola paritaria prescelta, che poi entro 30 giorni dovrà versare il 10% dell’importo al fondo nazionale di solidarietà attualmente previsto. In questo modo, senza alcun nuovo onere per lo Stato, sarà semplificata la procedura e affluiranno finalmente nuove risorse alle scuole, rispetto ai miseri 2 mila euro versati fino ad oggi a livello nazionale contro i 7 milioni di credito d’imposta che erano stati previsti nel 2016 a copertura del beneficio fiscale”.