Autonomia Veneto, ecco perchè il referendum può essere un investimento anche per gli asili paritari

27 ottobre 2016

“Mi fa piacere che il finanziamento pubblico alle scuole materne paritarie sia una priorità anche per i consiglieri regionali, ma per tutelare in modo strutturale il sistema delle scuole dell'infanzia paritaria del Veneto non sono certo sufficienti le risorse destinate allo svolgimento del prossimo referendum sull'autonomia: basterebbero ad aumentare per un solo anno il contributo regionale di appena 167 euro a bambino. Il problema ha ben altre dimensioni, visto che questi asili garantiscono in Veneto un servizio pubblico a 83.500 bambini con un finanziamento annuale da Stato e Regione di appena 730 euro a bambino contro il costo medio annuo di 5.740 euro per un bambino che frequenta la scuola materna statale. Per non parlare del finanziamento pubblico della Provincia di Trento di oltre 7.000 euro stanziato in media per ogni bambino che frequenta le stesse scuole dell’infanzia paritarie della Fism. Se si riflette su questo si comprende come la spesa per il prossimo referendum sull'autonomia sia piuttosto un investimento necessario ad avere il sostegno popolare anche per  avvicinare le opportunità dei bambini veneti a quelle dei loro coetanei che frequentano le scuole statali o le paritarie di Trento". L’on. Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd, torna così sulla questione a lei cara dell’autonomia del Veneto. 

“E’ vero – spiega – che un negoziato tra Regione e Governo è già oggi possibile, ma non possiamo nasconderci che per avere concrete possibilità di successo, considerata la posta in gioco anche sul piano delle risorse finanziarie, serve un forte consenso popolare che aiuterebbe anche lo stesso Governo nazionale a meglio motivare le ragioni per riconoscere maggiori spazi di autonomia del Veneto. Per questo mi piacerebbe che almeno per una volta il nostro Consiglio regionale potesse schierarsi in modo unitario su una battaglia che serve ad ottenere maggiori opportunità per i veneti. Gli sprechi sono ben altri, come ad esempio i 300 milioni di euro spesi per il referendum sulle trivelle, quello sì dall’esito scontato”. 

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pubblicata il 27 ottobre 2016

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