Pagina 4, Primopiano
Venezia Nella polemica tra i consiglieri del Pd e il vice governatore Gianluca Forcolin (che ieri ha risposto in luogo e per conto del governatore Luca Zaia, vero bersaglio dei dem ), nata dalla decisione della Regione di finanziare il referendum sull’autonomia con 12 milioni che si sarebbero potuti destinare agli asili e alle scuole materne paritarie, irrompe la deputata Simonetta Rubinato. Che è dem, fortemente autonomista, vicinissima al mondo delle paritarie.
E che si schiera con Palazzo Balbi.«Mi fa piacere che il finanziamento pubblico alle paritarie sia una priorità anche per i consiglieri regionali, ma per tutelare in modo strutturale il sistema delle scuole dell’infanzia del Veneto non sono certo sufficienti le risorse destinate allo svolgimento del referendum sull’autonomia (in totale 14 milioni, ndr .): basterebbero ad aumentare per un solo anno il contributo regionale di appena 167 euro a bambino. Il problema ha ben altre dimensioni - dice Rubinato -. La spesa per il referendum sull’autonomia è piuttosto un investimento necessario ad avere il sostegno popolare anche per avvicinare le opportunità dei bambini veneti a quelle dei loro coetanei che frequentano le scuole di Trento». Parole che non faranno piacere ai compagni di partito di Rubinato, a cui va certo dato atto di portare avanti da tempo, con coerenza, la sua battaglia per l’autonomia, convinta com’è che il Pd rischi altrimenti di finire marginalizzato da Zaia e dalla Lega. In questo senso, la deputata conferma la sua affinità col governatore anche sulle tempistiche della trattativa col governo: «È vero che un negoziato tra Regione e governo è già oggi possibile, ma non possiamo nasconderci che per avere concrete possibilità di successo serve un forte consenso popolare. Mi piacerebbe che almeno per una volta il nostro consiglio regionale potesse schierarsi in modo unitario su una battaglia che serve ad ottenere maggiori opportunità per i veneti. Gli sprechi sono ben altri».
Di parere diametralmente opposto il senatore del Pd Giorgio Santini che se la prende con Zaia proprio per via della decisione di posticipare la trattativa col governo a dopo il referendum: «La responsabilità della spesa dei 14 milioni è tutta sulle spalle di Zaia non certo su quelle del governo. - attacca Santini -. Si tratta di una consultazione superflua e inutilmente ripetitiva: sono passati 180 giorni, da quando il sottosegretario Bressa ha affermato pubblicamente la disponibilità del governo ad aprire una trattativa vera per la maggiore autonomia del Veneto. Da Zaia non è arrivata alcuna risposta e a Roma la stanno ancora aspettando».
Che il tema del finanziamento del referendum sia particolarmente delicato, specie dopo che il governo ha negato l’election day il 4 dicembre insieme al referendum costituzionale, lo dimostra il fatto che Zaia ha deciso di chiedere un parere preventivo anche alla procura della Corte dei conti. Si attende risposta che metta al riparo da guai futuri.