Il Tg di ReteVeneta mi ha intervistata il 27 marzo scorso sul destino dei risparmiatori delle due Popolari Venete, a favore dei quali ha segnato un punto la sentenza depositata il 25 marzo scorso dal Tribunale di Verona, che ha accolto le domande di una pensionata, ritenendo che la Banca Popolare di Vicenza non avesse adeguatamente informato la risparmiatrice della illiquidità delle azioni e del fatto che il prodotto non fosse appropriato, riconoscendole cosi il diritto al risarcimento del danno, pari alla integrale restituzione del capitale investito di circa 40.000 euro. A questo link puoi leggere la notizia: http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/economia/2017/27-marzo-2017/bpvi-banca-non-spiego-rischi-prima-condanna-risarciti-40-mila-euro-2401416248040.shtml
Nell'intervista (che puoi vedere a questo link: https://m.youtube.com/watch?v=f94fRiz9nMo) ho spiegato che il Parlamento deve garantire la tutela dei piccoli risparmiatori, non degli investitori istituzionali che sapevano di mettere i loro soldi in titoli a rischio. Ecco perché il lavoro della Commissione d'inchiesta parlamentare sul sistema bancario sarà fondamentale per capire cosa è successo e se le autorità preposte alla vigilanza (Bankitalia e Consob) abbiano o meno svolto il loro compito a tutela del risparmio, oggetto della tutela dell'art. 47 della nostra Costituzione. Per poter dare risposta anche ai risparmiatori truffati delle due Popolari venete.
Anche la commissaria UE alla concorrenza, Margrethe Vestager, l'8 marzo scorso aveva riconosciuto la possibilità di compensare gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca per i casi di vendita abusiva anche nell'ambito di un salvataggio pubblico. "Ciò che abbiamo fatto in passato è assicurarci che i clienti possono essere compensati nei casi di vendita abusiva", ha spiegato Vestager. "Se vai in una banca con i tuoi risparmi, che possono essere le pensioni, e vuoi metterli in un posto sicuro, la tua impressione è di metterli in un conto di risparmio ma di fatto diventi proprietario di una piccola parte della banca, il che porta un rischio molto più alto" a causa del "burden sharing" e del "bail-in" (le perdite inflitte agli investitori privati in caso di salvataggio pubblico, ndr), ha detto Vestager. Per la commissaria, "in casi di vendita abusivi abbiamo trovato modalità per compensare" i clienti "o attraverso meccanismi arbitrali oppure direttamente". Se "molte persone sono state vittime di vendita abusiva", la compensazione può avvenire "in modo più diretto", ha spiegato Vestager.
Nel frattempo, il 4 aprile scorso, l'Aula del Senato ha finalmente approvato il disegno di legge per istituire la commissione d'inchiesta sulle banche italiane con 167 si', 4 no e 40 astenuti. Il provvedimento è già arrivato alla Camera e la prossima settimana comincerà l'esame in Commissione Finanze. A questo link trovi il testo approvato dal Senato, che precisa i compiti della Commissione, che avrà i medesimi poteri d'indagine della magistratura: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0050940.pdf
Contenuti che avevo anticipato in un incontro organizzato il 18 marzo scorso a Ca' Lozzio di Piavon di Oderzo (TV) dall'associazione 'Cittadini attivi', aperto a cittadini e risparmiatori di Veneto Banca e di Banca Popolare di Vicenza, per discutere delle transazioni offerte dalle banche e delle possibili azioni legali percorribili. L'avv. Franco Conte, Presidente Regionale del Codacons Veneto, durante il suo intervento aveva espresso la sua contrarietà alla firma della transazione forfetaria proposta dalle banche, perché utile solo a salvarle senza pagare invece il debito verso i risparmiatori, attraverso una proposta del 15% uguale per tutti che premia gli speculatori umiliando chi ha creduto di mettere al sicuro i suoi risparmi. Il mio intervento si è concentrato sul ruolo fondamentale della commissione d'inchiesta parlamentare, sottolineando la necessità di una forte pressione popolare per vincere le numerose resistenze del sistema a costituirla e a dare finalmente avvio alla sua attività.