Anche la stampa nazionale ha cominciato a interessarsi del prossimo referendum consultivo sull’autonomia del Veneto. Prima il Fatto Quotidiano e poi Libero mi hanno intervistata, avendo saputo della mia battaglia a favore del fatto che i veneti possano esprimere la loro volontà, attraverso lo strumento di democrazia diretta loro consegnato dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 118/2015.
Al seguente link trovi l’articolo online del 31 marzo scorso del Fatto Quotidiano: http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/03/31/referendum-laltra-consultazione-di-cui-pochi-parlano-il-voto-di-veneto-e-lombardia-per-avere-piu-autonomia/3484066/.
Quanto a Libero, il 2 aprile scorso ha dedicato uno speciale all’approfondimento del tema del referendum, oltre a tre interviste ad esponenti politici regionali di diversi schieramenti: il consigliere regionale lombardo Dario Violi del M5S, l’assessore regionale del Veneto Elena Donazzan di FI e la sottoscritta per il Pd. Ho spiegato perché la battaglia autonomista sia nostra e non di Zaia e come il Veneto deve ottenere gli strumenti di governance e fiscalità necessari per difendere i servizi essenziali dai tagli lineari e per sostenere la competitività di questo territorio, creando sviluppo sostenibile e occupazione. Purtroppo il Pd Veneto è tiepido quando parla di autonomia e in questo modo rischia purtroppo di fare il gioco di Zaia. Clicca qui per leggere lo speciale di Libero.
Singolare infine che il direttore del Corriere della Sera, nel rispondere ad una lettrice, abbia citato quale esempio di “furbizia o campagna politica… mascherata da decisione legislativa” il referendum per l’autonomia del Veneto. Cliccando qui puoi leggere la lettera al direttore e la sua risposta (“Se i referendum diventano un modo per non decidere”), che ha provocato la risposta di Zaia (“Perché sull’autonomia il referendum è l’unica soluzione”: clicca qui per leggerla) e la successiva replica a Zaia del sottosegretario Bressa (“Zaia chiede l’autonomia al governo di centrosinistra ma ai tempi di Berlusconi rinunciò a farla vedere”: clicca qui per leggerla). Stupita che la censura del dott. Luciano Fontana ignori il valore storico della sentenza della Corte Costituzionale che ha ammesso il referendum, gli ho scritto a mia volta una lettera per spiegargli come il referendum darà una spinta non resistibile per avviare nel nostro Paese un regionalismo a geometria variabile a partire dal Veneto (clicca qui per leggerla).