A sessant'anni dalla firma in Campidoglio dei trattati di Roma che hanno consentito di costruire in Europa un modello di pace, libertà, prosperità e democrazia, ho aderito e partecipato il 25 marzo scorso a Roma alla manifestazione "in Marcia per l'Europa" organizzata dal Movimento federalista europeo, che si è svolta in contemporanea anche a Londra, Berlino, Varsavia e altre città. Complessivamente oltre 150.000 cittadini europei sono scesi in piazza a favore dell’Unione e del rilancio dell’integrazione. Nell'era di Brexit molto è cambiato e i 27 sono ad un bivio: devono dimostrare unità nella lotta al terrorismo e sul fronte dell'immigrazione e capacità di investire per creare lavoro e recuperare la fiducia dei popoli europei contro l'euroscetticismo. Tutto ciò non sarà possibile senza rafforzare la democrazia e la partecipazione dei cittadini europei. In piazza tantissimi amministratori, giovani, parlamentari e cittadini. Con noi c'erano anche gli amici scozzesi, che si sentono un Paese europeo e vogliono restare nella UE. E tanti amici del Veneto (arrivati con ben sei pullman) perché una vera autonomia di alcune regioni europee, incluso il Veneto, è possibile solo nel contesto di una riforma in senso federalista delle Istituzioni e dell'economia europea, non certo inseguendo il provincialismo antieuropeo e antieuro. La nostra a Roma era la piazza di chi vuole un'Europa più democratica e quindi più federalista, un’Europa dei popoli e delle regioni, oltre gli Stati nazionali e la tecnocrazia europea. Contro le bugie dell’altra piazza, quella della manifestazione dei sovranisti. A questo link il commento del prof. Roberto Castaldi del Centro Studi sul federalismo, dal titolo “l’Europa riparta da Roma”: http://www.csfederalismo.it/images/commenti/CommentoCSF104_EuroparipartadaRoma_Castaldi_290317.pdf.