Pagina 13, Regione
di Alessandro Zago TREVISO Stato assente, Mascolo si arma. La clamorosa presa di posizione del giudice trevigiano raccoglie i consensi della Lega ma fa gridare allo scandalo il centrosinistra, che parla di «dichiarazioni gravi e irresponsabili». Non la pensa affatto così il leader nazionale del Carroccio Matteo Salvini: «Vedo che quando vieni toccato nel vivo, come è capitato a Mascolo, ti accorgi che qualche piccolo problema di sicurezza c’è. Il modello che presenteremo a Verona è la Svizzera, dove c’è il servizio militare permanente per tutti i cittadini, educati all’uso delle armi. Quindi il modello non è il far west americano, ma quello di una legittima difesa garantita sempre e comunque». Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, plaude a Mascolo: «Sono d’accordo con il giudice Mascolo, fotografa la realtà. Aggiungo che è urgente rivedere e ampliare al massimo il concetto di legittima difesa: segnali evidenti sono venuti ad esempio dalla sentenza che ha mandato assolto il tabaccaio di Padova. I cardini della sicurezza di cui i cittadini hanno diritto sono legittima difesa senza tentennamenti, pene dure, certe e scontate fino all’ultimo giorno; ma anche forze dell’ordine messe nelle condizioni ottimali per fare il loro lavoro, che è combattere i delinquenti e difendere la brava gente. Carabinieri, polizia, Finanza devono poter scendere in strada con il codice penale, non con il Galateo di monsignor Dalla Casa». E ancora: «Penso che le cose non accadano a caso: prima la sentenza favorevole al tabaccaio padovano che ci dice che la difesa è legittima, dunque un primo pertugio da parte della magistratura che mette in discussione un po’ anche se stessa e le vecchie sentenze; poi un magistrato noto e conosciuto a Treviso che pone una questione; infine un Paese che sta andando a rotoli perché non c’è più certezza della pena e la legittima difesa viene ritenuta da molti alla stregua dell’idea di avere un paese di pistoleri. Se avessimo leggi che funzionano, questo problema non sarebbe così rilevante». Netto l’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini, lo sceriffo della Lega: «Mascolo ha ragione: io anzi reclamo un presidio armato in ogni casa, e chi entra per delinquere va bucato». Il centrosinistra trevigiano si schiera invece compatto contro la lettera di Mascolo. A partire dall’onorevole del Pd Simonetta Rubinato: «Ritengo le dichiarazioni di Angelo Mascolo, proprio perché fatte da magistrato, gravi e irresponsabili, perché evocano uno scenario da far west. Spero siano state dettate dal momento di paura personale vissuto e dallo sconforto per le indubbie difficoltà che lui, come tutti coloro che devono garantire la giustizia, incontrano nello svolgimento del proprio difficile lavoro. Mi auguro perciò che chiarisca quanto prima la sua posizione, per evitare che le sue dichiarazioni possano essere strumentalizzate anche politicamente. Quanto al tema del diritto delle persone a difendersi, credo però sia necessario procedere alla riforma della legittima difesa, prevedendo che chi si difende da un’aggressione, specie in casa propria, parta da una presunzione di innocenza. In Parlamento ci sono diverse proposte che spero arrivino in aula al più presto». Laura Puppato, senatrice del Pd: «Siamo di fronte a uno scivolamento culturale allarmante, se a dire certe cose è uno dei due pilastri su cui si regge lo Stato, un magistrato. Un magistrato che con le sue parole non fa un bel servizio alla sua categoria e offende le forze dell’ordine, dicendo che agenti non più giovanissimi non possono garantire la sicurezza».