Avendo ricevuto dalla presidente di Unindustria Treviso la richiesta di sostegno alla candidatura per l'onorificienza a Cavaliere del Lavoro di Patrizio dei Tos, ho voluto visitare lunedì 23 gennaio scorso la sua azienda a Cordignano (TV), incontrandolo con la moglie Laura, il figlio Matteo, oltre alla mamma Carla. Sono rimasta colpita dalla sua storia: nei primi anni '80 Patrizio fonda la "Labor Legno", presto trasformata da azienda produttrice di segato grezzo ad azienda produttrice di pavimenti in legno; nell''89, l'ascesa del legno esotico fra i gusti dei consumatori lo porta a viaggiare molto fra Nigeria, ex Zaire, Costa d'Avorio, Congo e Camerun e la "Labor Legno" diventa presto punto di riferimento per l'importazione di legno di primissima qualità; contemporaneamente nasce "Itlas", che concentra la sua produzione sui pavimenti prefiniti. Chiusa l'esperienza in Africa, Patrizio torna in Italia e crea negli anni un esempio di azienda ecocompatibile. Esemplare il progetto Assi del Cansiglio: dalla materia prima, costituita dal legname della vicina foresta del Cansiglio - che con i suoi faggi forniva un tempo i remi delle galee della Serenissima -, al prodotto finito negli show-room dislocati in Italia (rivestimenti, pavimenti e arredo in legno di eccellenza). La materia prima deriva da una gestione corretta e responsabile della foresta, trasformata perseguendo la sostenibilità energetica nella produzione, con certificazioni ambientali e di prodotto che garantiscono qualità, salute, salvaguardia ambientale e legalità. Un'azienda che attraverso flessibilità, innovazione e cura del design dei prodotti non ha fatto un'ora di cassa integrazione negli anni della crisi e non ha mai licenziato un dipendente, alcuni dei quali ne sono anzi diventati soci. Ho chiesto a Patrizio quali sono gli ostacoli per chi fa impresa in Italia: mi ha risposto che sono principalmente due, la difficoltà nell'accesso al credito e una cultura della pubblica amministrazione più punitiva che collaborativa e di supporto alle imprese. Mi ha sottolineato anche come il problema del cambio generazionale riguardi non solo il titolare delle aziende familiari, ma anche le stesse maestranze, per la difficoltà di reperire lavoratori con le competenze necessarie. Un tema questo della formazione che è una delle priorità da affrontare nel progetto di autonomia differenziata per un tessuto produttivo come quello veneto.