Ho firmato anch'io la mozione di maggioranza Pd-Ap, approvata dalla Camera mercoledì 18 gennaio scorso, relativa alle 'Iniziative in materia di gestione dei flussi migratori' che impegna il Governo a proseguire lungo la strada di un sistema di accoglienza diffuso sul territorio, adottando al contempo ogni iniziativa utile per rendere effettivi i rimpatri e le espulsioni (al seguente link il testo della mozione: 1/01473 : CAMERA - ITER ATTO). Tra gli impegni posti all'Esecutivo: perseveranza nel lavoro con le istituzioni Ue per politiche comuni d'asilo, modifica del Trattato di Dublino e snellimento delle procedure di riconoscimento di asilo e di rimpatrio (nel rispetto delle garanzie costituzionali). Si chiede altresì al Governo di rafforzare gli accordi bilaterali con i Paesi del Mediterraneo, volti sia ad arginare il più possibile le partenze verso l'Italia, sia a favorire la riammissione dei cittadini irregolarmente presenti in Italia. E di incrementare la cooperazione internazionale con i Paesi africani di origine e transito dei migranti per creare opportunità di crescita e sviluppo che possano, in futuro, prevenire i flussi migratori verso l'Europa.
La mozione impegna altresì il Governo, oltre ad adottare misure per velocizzare le procedure relative all'esame delle domande di protezione internazionale, ad assumere iniziative volte a modificare le modalità e la tempistica del procedimento di decadenza dalla residenza anagrafica per coloro che non ne hanno più i requisiti. Come richiesto anche nella mia interpellanza al Ministero dell’Interno pubblicata il 17 gennaio scorso (vedi successivo punto in questa newsletter).
La mozione segna il cambio di passo da parte del Governo Gentiloni su questo tema: esattamente una settimana dopo, il 25 gennaio scorso, il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha incontrato a Roma in seduta straordinaria i governatori in Conferenza delle Regioni per illustrare loro le linee principali del nuovo Piano del Governo, piano che ha sintetizzato nella seguente frase: “Più si è severi con le irregolarità e più è possibile l’integrazione e un nuovo rapporto con il Paese”. Le linee del Piano prevedono tra le altre cose una intesa con il mondo islamico italiano, per moschee ufficiali e sermoni in italiano, accordo a cui Minniti starebbe lavorando; Cie (che non si chiameranno più in questo modo) in ogni regione e che conterranno tra gli 80 e i 100 ospiti; rimpatri più veloci; accordi con i Paesi di provenienza degli immigrati – a cui il Viminale sta già lavorando con la firma di accordi bilaterali – per evitare l’arrivo in massa di migranti; lo snellimento delle procedure per i richiedenti asilo riducendo i ricorsi e i gradi di giudizio.
Minniti ha giudicato imprescindibile il confronto con le istituzioni regionali per affrontare un tema cruciale quale è quello dell'immigrazione e al termine dell'incontro ha dichiarato: «Oggi abbiamo fatto un primo passo, ho illustrato un programma complessivo che tiene conto di due elementi: la severità nei confronti di coloro che sono irregolari o non rispettano le leggi e insieme l'integrazione verso coloro che sono regolari e rispettano le leggi. Severità e integrazione sono due elementi che consentono di affrontare in maniera forte e seria il tema dell'immigrazione. Mi pare di avere incontrato un sentire diffuso, abbiamo deciso di lavorare insieme nei prossimi giorni, i tempi delle decisioni saranno particolarmente rapidi», ha concluso.
Positivo il fatto che il Governo abbia esposto una strategia complessiva e anche la volontà di dialogare con le Regioni su una nuova impostazione di linea che punta, da un lato, su una migliore integrazione di coloro che hanno diritto allo status di rifugiato, ma anche, dall'altro, su una maggiore severità nei confronti di chi non ha queste credenziali. Il Ministro ha puntato l'attenzione sulla riduzione dei flussi in arrivo grazie agli accordi con gli stati di partenza, ma anche su una migliore redistribuzione sia sul territorio nazionale, evitando concentrazioni eccessive in pochi comuni, sia a livello europeo. Ha inoltre annunciato che il Governo adotterà misure per ridurre i tempi delle procedure di asilo, anche intervenendo sulla possibilità di ricorso, e ha sottolineato che un sistema di asilo credibile richiede anche misure per rendere effettive le espulsioni, compresa l'attivazione di cosiddetti 'centri per il rimpatrio'.
Lo stesso governatore della Liguria, Giovanni Toti, al termine della seduta ha ammesso che "Minniti ha presentato un piano organico" e che "è stato un buon segno che il ministro dell'Interno si sia seduto con le Regioni a discutere in modo costruttivo".