Pagina IV, Cronaca
Le carte d'identità vere e proprio vanno date solo a chi ottiene lo status di profugo o comunque il diritto di rimanere in Italia. Ai richiedenti asilo andrebbe invece proposto un documento ponte che abbia più valore del permesso di soggiorno ma che non crei alcun obbligo per i comuni. Questo il succo di una interpellanza parlamentare presentata al Ministro dell'Interno Marco Minniti dalle deputate Pd Simonetta Rubinato e Floriana Casellato.
Una proposta che arriva proprio nei giorni in cui si è alzata la voce dei sindaci del centrosinistra che, proprio sul rilascio delle carte d'identità, vogliono regole e indicazioni più chiare. E le due deputate battono proprio su questo punto: dare indicazioni precise ai sindaci perennemente in prima linea. Un po' quello che ha chiesto anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo con una lettera indirizzata proprio al ministro Minniti. La Rubinato parla esplicitamente dell'introduzione di un documento ponte valido nella fase in cui si svolge la procedura di riconoscimento della protezione internazionale, mantenendo così salvi i diritti dei richiedenti asilo ma fornendo loro un documento più adeguato alla situazione in cui si trovano. «Condivido spiega i dubbi relativi all'adeguatezza del rilascio della carta d'identità ai richiedenti asilo in una fase in cui non è stato ancora riconosciuto loro lo status di protezione internazionale. Sapendo che due domande su tre vengono respinte, è evidente che diviene poi impossibile controllare gli spostamenti di quanti, venuto meno il requisito della residenza, continuano comunque ad utilizzare il documento d'identità, che ha valore 10 anni dal suo rilascio, per le più varie esigenze in uffici pubblici». L'ex sindaco di Roncade si fa anche portavoce delle preoccupazioni di tanti comuni che temono, una volta iscritti questi migranti alle liste dell'anagrafe, di dovergli anche garantire gli stessi servizi di assistenza diretti ai cittadini. «Questa vicenda osserva la deputata rischia di appesantire una situazione già precaria considerato che le amministrazioni locali, già con poche risorse, si trovano di fronte ad un'ondata migratoria che ha raggiunto il limite della sostenibilità. Con l'interpellanza si chiede al Governo di valutare in ogni caso la possibilità di prevedere procedure semplificate per la cancellazione dalle liste anagrafiche dei soggetti non più reperibili e ai quali non è stata riconosciuta, nemmeno dopo il ricorso, la protezione internazionale».