Sul tema delle vaccinazioni serve rigore scientifico, da un lato, e correttezza e collaborazione tra Governo e Regioni, dall'altro. Mi pare che finora sia mancato il necessario confronto istituzionale. Lo scontro in atto, a colpi di dichiarazioni e comunicati stampa, genera nelle famiglie apprensione e smarrimento. Mi auguro che il Parlamento lavori in sede di conversione del decreto legge Lorenzin per recuperare un clima sereno di confronto tra le Istituzioni, con il contributo che verrà dato dalla Conferenza Stato-Regioni, per trovare, nel rispetto dei principi costituzionali, la giusta misura di intervento. L'obbligo imposto sui tempi, le modalità e le conseguenti sanzioni stanno pericolosamente distogliendo l’attenzione dell’opinione pubblica dal reale obiettivo da raggiungere: una migliore, più efficace e sicura copertura vaccinale della popolazione. Meno obblighi e più partecipazione consapevole hanno sempre prodotto un risultato migliore.
Quello che si deve fare è una vera campagna a sostegno delle vaccinazioni. Non tanto nel numero delle dosi e dei tipi da somministrare. Quanto nel proporre un approccio personalizzato ai nuovi vaccini oltre a quelli obbligatori classicamente già stabiliti. Un’azione capillare che deve veder coinvolti oltre ai Dipartimenti di Igiene, penso che quello di Treviso ha molto da insegnare, anche i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. E’ soltanto attraverso un’informazione puntuale e diffusa che si costruisce una partecipazione consapevole delle famiglie tale da rendere inutili gli obblighi.