Pagina 30, Cronaca
NOALE «Il Governo italiano è pronto a fare la propria parte, mantenendo fede all'impegno assunto a fine 2015 di offrire ai venezuelani una compartecipazione italiana alle spese di recupero del relitto fino ad un massimo di tre milioni di euro. Purtroppo pur avendo ribadito più volte, da ultimo anche nel febbraio scorso, attraverso l'ambasciata a Caracas, la nostra disponibilità a procedere, ad oggi non si è ancora ottenuta risposta da parte venezuelana». Questa la risposta del sottosegretario agli Affari Esteri Vincenzo Amendola rispondendo martedì in Commissione all'interrogazione dell'esponente del Pd Simonetta Rubinato sull'aereo inabissatosi a largo di Los Roques, nel Mar dei Caraibi. A quasi 10 anni dall'incidente, il Let-410 è a diverse migliaia di metri di profondità e ancora non si sa quando potrà essere recuperato. Era il 4 gennaio 2008 e all'interno del velivolo c'erano la noalese Bruna Guernieri, il compagno trevigiano Paolo Durante e le figlie Emma Viola e Sofia ed erano diretti da Caracas a Los Roques. A bordo c'erano anche altri quattro italiani e cinque stranieri, e nel 2013 il velivolo era stato localizzato nell'oceano Atlantico. Far riemergere quell'aereo rimane tra le priorità nell'agenda della Farnesina, che si è detta pronta a riproporre la questione anche nei prossimi incontri con le autorità venezuelane. Per il Governo italiano, i ritardi sono dovuti alla drammatica situazione interna del Paese sudamericano, con un'inflazione stimata al 700 per cento, il blocco del pagamento degli stipendi e delle pensioni, il mancato pagamento dei crediti alle aziende internazionali.«È soprattutto la preoccupante instabilità politica», spiega la Farnesina ,«che rende oggi particolarmente complessi i rapporti con le autorità venezuelane e molto incerta l'eventualità che Caracas possa impegnare al momento una somma obiettivamente rilevante per portare a termine le operazioni di recupero». Da parte sua, Rubinato ha sollecitato il Ministero degli Esteri a non demordere e a continuare a farsi interprete della richiesta dei familiari di recuperare il velivolo per dare degna sepoltura ai resti dei loro cari, poiché il procuratore generale di Caracas, Luisa Ortega Diaz, ancora nel giugno 2013, aveva assicurato che dopo i Missoni si sarebbero anche occupati dell'aereo con gli otto italiani precipitati nel 2008. Il corpo di Vittorio Missoni e della moglie, infatti, sono precipitati in mare nel gennaio 2013 dopo un incidente aereo sulla stessa rotta e poi recuperati dieci mesi dopo.Alessandro Ragazzo