Pagina 3, Primopiano
RONCADE Lunedì mattina l’ala dura del Pd ha lanciato Comitati per il No al referendum per l’autonomia del Veneto in casa Dem e martedì è arrivata la risposta della deputata Simonetta Rubinato: anche lei farà dei comitati ma per il Sì. Della partita dovrebbe essere anche il candidato renziano alla segreteria Alessandro Bisato.
«Darò vita da centrosinistra a comitati per il Sì perché un’altra occasione così per cambiare il Veneto e l’Italia non torna più», ha detto Rubinato al confronto organizzato a Roncade con Bisato. Il candidato segretario ha già detto che avrebbe votato a favore e in pubblico ha scandito che l’argomento c’è ed è del Pd: «L’autonomia del Veneto è il tema dei temi - ha detto - in linea con l’assetto statutario del Partito democratico».
Se le primarie lo incoroneranno segretario sarà dura aprire un dibattito dentro il partito come chiedono il deputato Alessandro Naccarato e il consigliere regionale Graziano Azzalin. I due esponenti della mozione Orlando sono contrari non solo alla consultazione (l’esito sarà scontato e sarà tutto da dimostrare il peso politico che avrà quando Zaia si siederà a trattare col governo per portare a casa maggiori poteri, dicono) ma anche all’autonomia. «Il Veneto ha dimostrato di non saper fare meglio da solo su Pedemontana e vaccini», argomentano.
E invece per Simonetta Rubinato il referendum del 22 ottobre è l’ultima occasione per il Pd di accordare il proprio messaggio politico sul diapason del sentire popolare. «Non è solo un’opportunità storica di democrazia diretta che darà voce alle istanze della società veneta - spiega - ma è anche l’occasione per il Partito democratico di mettersi in sintonia con le aspirazioni di questo territorio dopo la sconfitta delle regionali. Un partito perde la sua funzione se non è rappresentativo del sentiment profondo di un popolo». A Naccarato e Azzalin risponde citando Giorgio Lago: «Nessuno può volere il federalismo come strumento politico per smembrare il Paese perché il federalismo serve anzi per unire o tenere unito. Ed proprio su questo che dobbiamo correggere Zaia, che parla ancora di indipendenza».