Pagina 7, Cronaca
TREVISO Con l’adesione di Vittorio Veneto al progetto Sprar dei 9 comuni dell’hinterland di Treviso, il piano di accoglienza da 50 posti trova completamento. Si era fermato a 44 posti, dei quali 28 nel capoluogo, e ora può dirsi un’operazione conclusa.
Ca’ Sugana può quindi ora pensare all’altro progetto Sprar, quello che, una volta applicato, porterà alla riduzione del numero di profughi nel capoluogo dagli attuali 800 a 235.
L’annuncio della relativa delibera approvata dalla giunta è stato dato dal sindaco Giovanni Manildo. «Se i posti Sprar corrispondono al numero indicato dall’accordo Anci-Ministero (3 ogni mille abitanti – spiega l’assessore all’integrazione Anna Caterina Cabino – possiamo far valere la clausola di salvaguardia, con la chiusura dei Cas, centri straordinari di accoglienza, nel nostro territorio. Vogliamo un’accoglienza in strutture adeguate. Come applicare questa formula ora è da vedere, ma siamo fiduciosi perché la strada è perseguibile. Per il bando precedente non saremmo potuti andare oltre i 50 posti, ora che l’abbiamo chiuso grazie alla partecipazione di Vittorio Veneto possiamo guardare avanti».
Intanto proprio ieri il governo ha accolto l’ordine del giorno della deputata Pd trevigiana Simonetta Rubinato, impegnandosi a risolvere le criticità in materia di rilascio della carta d’identità ai richiedenti asilo, che aveva sollevato aspre polemiche anche nella Marca. «Sarà adottato un documento specifico e transitorio – spiega Rubinato – che possa esplicare la propria validità in attesa della procedura di riconoscimento della protezione internazionale». (s.ma.)