Sull'Off shore il governo gela il Pd - La Nuova Venezia

08 luglio 2017

Pagina 20, Cronaca

I deputati veneziani del Pd spingono l'off-shore. Ma il governo risponde picche. «Quel progetto non può finire sul binario morto», ha detto ieri in aula la parlamentare Simonetta Rubinato, illustrando la sua interpellanza firmata anche dai colleghi Andrea Martella, Michele Mognato, Davide Zoggia, Delia Murer, Enrico Zanetti e Andrea Causin. Rubinato si è detta «preoccupata» per le dichiarazioni del presidente del Porto Pino Musolino, che aveva definito la piattaforma da 2 miliardi e mezzo di euro in Adriatico «un'opera inutile». Ricordando come investitori cinesi siano pronti a investire sullo scalo veneziano a patto che venga realizzata la grande infrastruttura. «Ma su quel progetto ci sono grandi perplessità del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e dalla Struttura tecnica del Mit», ha gelato tutti il viceministro Filippo Bubbico. Aggiungendo che «permane una grande incertezza sui costi di esercizio del nuovo terminal e sulla sua reale competitività». Non basta, perché il governo ha annunciato ieri che non ci sono soldi pubblici da impiegare nel faraonico progetto, che secondo l'ex presidente del Porto Paolo Costa rappresenta «l'unica via per rilanciare la portualità e i traffici del futuro con la Cina». Non ci sono nemmeno risorse europee, e gli unici fondi a disposizione sono quelli per realizzare le nuove banchine a terra del Terminal Montesyndial a Marghera. Il viceministro ha infine smentito i parlamentari assicurando che «nel testo del Patto per Venezia firmato da Renzi e Brugnaro non esiste alcuna voce di finanziamento per la piattaforma off-shore». (a.v.)

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pubblicata il 08 luglio 2017

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