"Quella messa in moto con arroganza da Save sull'aeroporto di Treviso è una speculazione finanziaria bella e buona che non punta allo sviluppo del territorio, visto che non ha mai definito, né tanto meno condiviso con le istituzioni e le categorie economiche un progetto industriale che definisca il ruolo dello scalo della Marca. E' scandaloso che la Lega, invece di difendere un proprio patrimonio, se ne stia zitta, preferendo mettersi in una posizione di vassallaggio ai poteri forti". La senatrice della Margherita Simonetta Rubinato è decisa a dare battaglia: la provincia di Treviso sta rischiando di farsi mangiare il suo aeroporto e con esso un'infallibile opportunità di crescita mentre la Lega, "che si arroga il diritto di rappresentare il Veneto a Roma, qui in Regione si limita ad osservare lo scippo dalla finestra".
"Il primo a lanciare l'allarme sul grave errore politico e finanziario che commetterebbe il Comune di Treviso se dovesse vendere le azioni alla Save è stato Aldo Tognana, nel luglio scorso - spiega la Rubinato -. Ora, che le carte sono state definitivamente scoperte, è sotto gli occhi di tutti la portata dell'operazione che la società guidata da Marchi sta conducendo nel nostro territorio. I trascorsi della Save sono noti: privatizzata ed in mano ad una finanziaria internazionale grazie al governatore Galan, non ha avuto scrupoli ad impiegare anche denaro pubblico per operazioni speculative come quella (fallita) di assaltare la Gemina ed impadronirsi degli Aeroporti di Roma, quella di Centostazioni o ancora l'acquisizione di Airest, società che gestisce i servizi di ristorazione negli aeroporti austriaci.
E' evidente che la Save con questo blitz mette in ginocchio il socio pubblico, vale a dire il Comune di Treviso, evidentemente del tutto incapace dal canto suo di una qualsiasi strategia e contrattazione sul ruolo che dovrebbe avere l'aeroporto trevigiano nell'auspicato sistema aeroportuale del Nordest che annovera, nel giro di appena cento chilometri, qualche cosa come 12- 15 scali.
Pesanti critiche sono rivolte dalla senatrice anche alle posizioni (non) assunte da Ca' Sugana ed alla "complicità" della presidenza di AerTre. "Va senza dubbio stigmatizzata la posizione d'incertezza e debolezza politica del Comune e quella, di piena sudditanza, del presidente di AerTre Paolo Camolei rispetto al patron della Save, il quale dà per scontato di avere l'appoggio del 10% dell'azionista Veneto Sviluppo spa, società della Regione Veneto guidata da Irene Gemmo. E'davvero triste vedere la Lega trevigiana ridotta a comparsa dei satrapi veneziani scelti da Galan mentre il vicegovernatore Luca Zaia, "pluriazionista pubblico" della società guidata da Camolei e al contempo consigliere di amministrazione di Save, di cui ha pure comprato un pacchetto di azioni a titolo personale, assicura ai quattro venti di non sapere nulla della vicenda. Ma si sa, l'ex presidente della Provincia, mentre l'aeroporto viene scippato ai trevigiani, preferisce impegnarsi nelle ronde-passeggiate! A questo punto però - precisa la Rubinato - deve scegliere da che parte stare: o fa gli interessi della corte veneziana di Galan o quelli di Treviso".
La senatrice censura anche le dichiarazioni di Gobbo e Camolei che pensano di risolvere la questione lavorando per un "concambio" al posto dell'aumento del capitale: "Sembra che il Comune di Treviso cederebbe a Save il 35% delle sue azioni in AerTre in cambio del 2% delle azioni di Save, di una poltrona nel suo Cda e del diritto di nomina del Presidente e di tre consiglieri di Aer Tre (dove il Comune resterebbe con il 2,5% di azioni). Ma non è credibile che la Save metta milioni e milioni di euro in AerTRe e poi ne lasci il comando ai trevigiani! Ciò significa solo una cosa: che gli amministratori della lega trevigiana sono disposti, in cambio di qualche sedia, a ridurre il ruolo del Comune ad una mera comparsa. Almeno, dico io, avessero la dignità di vendere le azioni al miglior offerente attraverso una gara pubblica!".
LA PROPOSTA. "Poiché tutti i dati a disposizione confermano che non vi è alcuna urgenza di aumentare il capitale entro la fine del mese, Zaia, Gobbo, Camolei & C. si devono attivare per rinviare la decisione sull'operazione (anche perché è opportuno tenere conto degli esiti della proposta avanzata da Andrea Riello di una cordata veneta nella gara per Alitalia) ed accantonare anche l'ipotesi del concambio (a cosa serve ai trevigiani avere in mano il 2% della Save?). L'unica cosa da fare è reperire le risorse per sottoscrivere l'aumento di capitale di Aer Tre da parte del Comune e della Provincia di Treviso e, ancora meglio, tentare anche di acquistare almeno la metà delle azioni di Aer Tre in mano a Veneto Sviluppo per avere la maggioranza in consiglio di amministrazione. Sarebbe inoltre importante che anche gli altri soci trevigiani partecipassero all'operazione, in particolare la Camera di Commercio perché qui è in gioco lo sviluppo strategico del nostro territorio. Naturalmente questa operazione esige che gli amministratori di Treviso dimostrino appunto di possedere una visione strategica dello sviluppo della provincia, assumendo la regia di un progetto industriale congiunto tra pubblico e privato sul sistema logistico aeroportuale e portuale veneto e del Nordest. Da parte mia - è l'impegno assunto dalla Rubinato - cercherò di sensibilizzare in tal senso anche gli altri soci trevigiani e lo stesso ministro Bianchi, con il quale mi sono già messa in contatto, ma la responsabilità della partita resta tutta in mano agli amministratori leghisti che su questa vicenda si giocano la loro credibilità di difensori degli interessi del nostro territorio".
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