Ai Sindaci non resta che disobbedire

10 dicembre 2009

"Se il Governo, come sono certa, rimarrà sordo alle richieste dei sindaci del Nord giunti stamane a Montecitorio per manifestare la loro protesta, non resta che disobbedire". Simonetta Rubinato, parlamentare veneta del Pd, è convinta che bisogna cambiare strategia. "Temo che al di là di qualche pacca sulle spalle, della promessa di istituire un tavolo di confronto, dell'impegno promesso da Fini, la manifestazione di oggi non sortirà alcun effetto concreto. La Finanziaria che il Governo ha presentato in aula non prevede nessun cambiamento rispetto ai vincoli del Patto di stabilità che stanno mettendo in ginocchio i Comuni virtuosi del nord. E allora bisogna passare dalla protesta di piazza alla disobbedienza".

La proposta dell'on. Rubinato, che stamane ha incontrato alcuni sindaci del trevigiano presenti alla manifestazione, prende spunto da quanto il Governo ha stabilito per Roma capitale, con il decreto legge 78 del 2008. "Roma, oltre ad aver già avuto in questi due anni un contributo di un milione di euro e in attesa di altri 700 milioni per il 2010, è stata salvata dal dissesto finanziario e svincolata dal patto di stabilità, quindi ha potuto spendere subito i soldi per fare investimenti. Perché altrettanto non possono fare i tanti Comuni virtuosi del nord? Nessuno mette in discussione la necessità di risanare il debito dello Stato, ma i vincoli dell'attuale patto di stabilità sono iniqui. E le regole devono valere per tutti. Allora io dico, in veste anche di sindaco, spendiamo i soldi dei nostri cittadini per fare investimenti sul territorio e garantire i servizi primari, come la spesa per il sociale e la sicurezza urbana. L'importante è garantire a fine anno il pareggio del bilancio. Non sono necessari contributi straordinari o risorse aggiuntive come per Roma. Facciamolo in tanti e poi vediamo che cosa farà il Governo. Ci nominerà tutti commissari straordinari come ha fatto con Alemanno?".

Il messaggio lanciato ai sindaci dall'on. Rubinato vuol provocare anche l'Anci nazionale e quella veneta. "In questo momento dobbiamo lasciare da parte le posizioni partitiche. Ordini del giorno, manifestazioni, proteste rischiano di essere armi oramai spuntate e di creare ulteriori divisioni. Io stessa avevo preparato un emendamento per allentare i vincoli del Patto di stabilità, ma non è nemmeno stato preso in considerazione. Forse è arrivato il momento di fare scelte coraggiose. Sono certa che la nostra gente si schiererà con i nostri sindaci. Come pure le imprese del territorio che rischiano di fallire anche a causa dei pagamenti ritardati da parte dei Comuni".

 

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pubblicata il 10 dicembre 2009

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