Il Governo deve stanziare finanziamenti per le carceri di Treviso

28 dicembre 2009

"L'emergenza delle carceri di Treviso sarà portata presto all'attenzione del Parlamento". Lo assicura l'on. Simonetta Rubinato che nei giorni scorsi ha voluto rendersi conto di persona della situazione in cui si trovano gli istituti penitenziari trevigiani. "Il sovraffollamento è un problema reale che, se non gestito, rischia di provocare tensioni che possono sfociare in rivolte. Se questo non è ancora accaduto lo si deve all'impegno dei direttori e di tutto il personale che con dedizione quotidianamente suppliscono alle mancate risposte da parte dell'Amministrazione centrale".

Subito dopo la pausa delle festività natalizie, l'on. Rubinato si attiverà in sede parlamentare per chiedere maggiori fondi per investimenti sulle due strutture, la Casa Circondariale e l'Istituto penale per i minorenni di via Santa Bona, ma anche nuove assunzioni per adeguare gli organici della Polizia Penitenziaria. "I detenuti del carcere maschile sono più del doppio della capienza ottimale, 303 contro i 134 previsti. L'organico è composto di 130 addetti contro i 187 previsti. E anche al minorile la situazione è critica a causa della carenza di spazi e della convivenza forzata di minori con giovani adulti".

La parlamentare trevigiana si rivolge direttamente al Governo: "Avere delle carceri più adeguate è necessario anche per garantire più sicurezza e certezza della pena. Per questo spiace sapere che la sen. Casellati, sottosegretario alla Giustizia con delega ai minori, che è di Padova, non abbia trovato il tempo per fare una visita all'Istituto penale per minorenni di Treviso, unica struttura di questo tipo nel Triveneto. Avrebbe avuto modo di sapere che la Regione Veneto nel bilancio 2010 ha tagliato 800 ore di formazione professionale importanti per il recupero dei minori e il loro inserimento sociale. In attesa di una sua visita, sarà mia cura sollecitare la Regione Veneto, e assieme ai colleghi parlamentari del partito la Regione Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano perché si facciano carico dei 50 mila euro necessari a finanziare l'attività formativa".

 

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pubblicata il 28 dicembre 2009

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