Carenze, poca differenziata e mafia nella gestione dei rifiuti in Sicilia

21 gennaio 2011

Approvata all'unanimità - 507 sì su 507 votanti - dall'Aula della Camera la risoluzione che impegna il governo a far fronte all'emergenza rifiuti in Sicilia. La risoluzione bipartisan porta la firma di Gaetano Pecorella (Pdl), Alessandro Bratti (Pd),  Giovanni  Fava (Lega), Mauro Libè (Udc), Fabio Granata (Fli), Michele Piffari (Idv), Daniela Melchiorre (Liberaldemocratici), componenti della Commissione parlamentare d'inchiesta che ha redatto la relazione conclusiva sul ciclo dei rifiuti in Sicilia e sul sistema criminale che lo  permea.

La Relazione rappresenta il frutto di una complessa attività istruttoria, che ha visto la Commissione impegnata in tre distinte missioni sul territorio siciliano tra settembre 2009 e giugno 2010, nel corso delle quali ha esaminato la situazione grazie a un numero significativo di audizioni e sopralluoghi. L'inchiesta svolta dalla Commissione ha rilevato una grave carenza strutturale ed impiantistica che non consente la realizzazione del ciclo integrato dei rifiuti sul territorio regionale, come previsto alla normativa in vigore, dal momento che la Regione siciliana smaltisce in discarica il 93 per cento dei rifiuti prodotti e la raccolta differenziata è stimata intorno al 7 per cento.

L'inchiesta ha evidenziato inoltre una difficile situazione finanziaria degli ambiti territoriali ottimali (Ato) siciliani e delle relative società (nonostante l'importante riduzione del loro numero) dovuta alla lievitazione dei costi del servizio, alle assunzioni avvenute su base clientelare e alla mancanza di un'efficace attuazione del loro piano di risanamento.

 

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mimetype LEGGI L'INTERVENTO IN COMMISSIONE DELL'ON. ALESSANDRO BRATTI (74 KB)


pubblicata il 21 gennaio 2011

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