Patto 2011: nuovo salasso per i Comuni

23 novembre 2010

"Nessun alleggerimento dal nuovo patto di stabilità inserito dal Governo nella Legge di Stabilità per il 2011, anzi un forte peggioramento per i nostri comuni del Veneto. Le prime proiezioni sugli effetti che le nuove norme avranno sui bilanci comunali sono preoccupanti e fanno presagire gravi ricadute sui servizi e sulle opere pubbliche". I dati resi noti ieri dal Partito Democratico provinciale in merito ai tagli sui trasferimenti previsti per i Comuni trevigiani nel 2011 confermano quanto già aveva denunciato la scorsa settimana l'on. Simonetta Rubinato. "Il quadro già drammatico - spiega l'on. Rubinato - si aggraverà ulteriormente, nonostante la cosiddetta clausola di salvaguardia: infatti occorre considerare che all'obiettivo di saldo calcolato con la nuova modalità va aggiunto il pesante taglio dei trasferimenti statali".

La parlamentare trevigiana, che nei giorni scorsi ha avviato una consultazione tra i Comuni per conoscere quali saranno le ricadute sui loro bilanci, anticipa i dati del Comune di Roncade, di cui è sindaco: "Secondo le nostre proiezioni si avrà un peggioramento del 75% che bisognerà tradurre nel bilancio 2011 in ulteriori tagli a servizi e opere pubbliche".

"Mentre ci si riempie la bocca con il federalismo - sottolinea ancora l'on. Rubinato - ancora nessun premio ai nostri Comuni virtuosi e nemmeno la deroga al patto di stabilità per le risorse proprie investite dai nostri enti locali per far fronte all'emergenza alluvionale. Bocciati tutti i nostri emendamenti su questo punto, mentre il Centro Destra ha votato, Lega compresa, una serie di norme ‘ad entem' che escludono dal patto di stabilità i grandi eventi, l'Expo di Milano, la riqualificazione urbana di Parma, le opere pubbliche di enti commissariati per mafia e Roma Capitale avrà il privilegio di contrattare il patto per conto suo".

L'on. Rubinato conclude: "Il Governo ha poi stanziato un tesoretto di 480 milioni di euro per usarlo al tavolo della Conferenza Stato-Città e autonomie locali, per aiutare gli enti che hanno più difficoltà ad applicare il nuovo Patto. Sarà interessante vedere come sarà utilizzato questo tesoretto, se andrà a beneficio degli enti che si meritano davvero un sostegno o se sarà "saccheggiato" a favore di qualche città ‘raccomandata. Purtroppo ho avuto ragione quando ho detto che l'Anci sta sacrificando gli interessi dei nostri Comuni per quelli delle grandi città".

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pubblicata il 23 novembre 2010

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