“Serve una trattativa concreta. Partiamo da queste 3 proposte” - Il Gazzettino

25 ottobre 2017

Pagina 5, Primopiano

VENEZIA «Rinviamo il riassetto complessivo del regionalismo italiano alla prossima legislatura e utilizziamo lo scorcio dell'attuale per tradurre il mandato popolare in una trattativa concreta». La deputata trevigiana Simonetta Rubinato, la più mobilitata del Partito Democratico sul fronte del referendum, invita il governatore Luca Zaia a concentrarsi sul negoziato con Roma, anziché sul progetto di revisione costituzionale. Ma come: non era stata lei a proporre a Montecitorio lo statuto speciale per il Veneto?«Certo. E lo rivendico. Ma era il 2015 quando presentai quell'emendamento alla riforma Renzi-Boschi, poi bocciato nel corso del dibattito parlamentare: davanti avevamo ancora tre anni di tempo per discuterne. Buttare adesso questa richiesta sul tavolo, invece, mi pare davvero una mossa fuori tempo. Servirebbe una doppia lettura, a maggioranza dei due terzi, da parte di una Camera e di un Senato che con tutta probabilità saranno sciolti a gennaio-febbraio. Insomma non ce la faremmo mai e intanto bruceremmo un tema che merita di essere sviluppato dalla campagna elettorale in poi».Cosa dovrebbe fare Zaia?«Avviare almeno uno scampolo di interlocuzione con il governo, contando sulla disponibilità manifestata dal premier Paolo Gentiloni. Con il voto di domenica i veneti gli hanno dato una grande apertura di credito e ora si aspettano da lui atti tangibili. Mi auguro quindi che il governatore non voglia deludere i cittadini, a meno che non pensi di alzare il tiro e dire che a Palazzo Chigi sono tutti brutti e cattivi, per dare fiato al centrodestra in vista delle Politiche. Zaia però non può fare il leghista: è un presidente chiamato a condurre una sfida istituzionale chiesta trasversalmente da 2,3 milioni di cittadini veneti. Per questo nel frattempo il governatore potrebbe anche sostenere la battaglia che intendo combattere nella prossima legge di Stabilità».Di che cosa si tratta?«Di tre proposte concrete, a costo zero, che non tolgono nulla a nessuno utilizzando quello che è già nostro. Formulerò innanzi tutto due emendamenti che vanno incontro alle richieste di Anci Veneto a favore dei nostri Comuni, primo livello dell'autonomia, che sono tra i meno indebitati e con meno personale di tutta Italia: svincolare l'utilizzo degli avanzi di amministrazione senza incidere sugli equilibri di finanza, liberando così gli investimenti per la manutenzione delle strade piuttosto che per la sicurezza idraulica; sbloccare il turnover nei municipi virtuosi, consentendo l'assunzione dei giovani».La terza iniziativa?«Chiederò che il parlamento deleghi il governo a trasferire alla Regione la competenza, e le relative risorse, riguardo al sistema dell'istruzione per l'infanzia. Ricordo che nel 2014, in visita a Treviso, Matteo Renzi si era impegnato in tal senso».Angela Pederiva

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pubblicata il 25 ottobre 2017

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