Fusione, una scelta che spetta solo ai cittadini

23 gennaio 2014

L'on. Simonetta Rubinato interviene nel dibattito che interessa i cittadini di Ormelle e San Polo di Piave.

Poiché nei giorni scorsi sono stata impropriamente chiamata in causa nel dibattito sulla proposta di fusione tra i comuni di Ormelle e San Polo di Piave, per chiarezza ribadisco la mia idea sul tema generale delle gestioni associate, unioni e fusioni. Si tratta di 'strumenti' che non sono buoni o cattivi in sé, ma vanno valutati caso per caso per verificare quale sia il più adatto ed opportuno alla singola realtà. La fusione tra due o più comunità storicamente diverse ha in più implicazioni sulla loro identità, che soltanto gli abitanti di quei comuni sono legittimati a valutare. Per cui anche all'interno dei partiti possono esserci opinioni diverse sul singolo caso ed è giusto dare la parola ai cittadini con un referendum e rispettare poi le loro decisioni. E' importante però che i cittadini siano correttamente informati e messi in condizione di scegliere sulla base di elementi certi e non di assiomi ideologici o tecnocratici. Deve essere ben chiaro quali sono i vantaggi, se ci sono, che possono derivare da una fusione in un caso specifico. Non solo, la proposta di fusione va comparata con le altre modalità di gestione che hanno l'obiettivo di migliorare l'efficienza dei servizi comunali. Per questo è richiesto uno studio di fattibilità. In generale sarebbe poi opportuno che uno strumento come la fusione fosse preceduto da un percorso di collaborazione tra enti locali attraverso forme reversibili come la gestione associata di servizi o l'unione. Come un matrimonio è preceduto di regola da un fidanzamento.

Quanto al caso specifico di Ormelle e San Polo di Piave, non è mia abitudine inviare ‘uomini di fiducia' ad incontri pubblici a parlare per mio conto. I tecnici di Roncade, presenti qualche giorno fa all'incontro di Ormelle in quanto invitati dagli organizzatori, hanno illustrato il tema della fusione dei comuni e della gestione associata dei servizi comunali, giustamente sottolineando ciò che la normativa e la Corte dei Conti sostengono tuttora e cioè che una scelta come quella della fusione deve dimostrare con dati certi i benefici che riceveranno i cittadini dalla fusione ed in particolare il risparmio di risorse ottenibili, il miglioramento della qualità e quantità dei servizi a parità di risorse utilizzate ed il rispetto della storia e delle identità locali. I tecnici hanno sottolineato in particolare che i cittadini dei due comuni sono stati chiamati ad esprimersi senza essere stati messi in condizione di capire attraverso dati certi quali fossero i costi veri ed i benefici veri. Lo hanno fatto in modo del tutto autonomo e indipendente da schieramenti di partito. E anche dalla sottoscritta, ma non credo sia un peccato condividere la loro opinione dopo aver letto lo studio di fattibilità in questione.

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pubblicata il 23 gennaio 2014

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