Stop al nucleare: una bella notizia, ma c'è puzza di bruciato

22 aprile 2011

Stop a sopresa alla realizzazione di nuove centrali nucleari in Italia. L'aula del Senato mercoledì scorso ha approvato, con il voto contrario di Pd e Idv, l’emendamento 5.800 al decreto omnibus che di fatto blocca l'attuazione del piano nucleare del governo Berlusconi, trasformando la moratoria di un anno, annunciata dopo il disastro di Fukushima, in una cancellazione sine die dei programmi di realizzazione di nuovi impianti. Come precisato dal Ministro Romani, infatti, con l’emendamento in oggetto si ha l’abrogazione di tutta la normativa concernente il programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti nucleari con la conseguente abrogazione di tutte le norme oggetto del quesito referendario. Se questa decisione rappresenta una bella notizia per chi aveva chiesto un ripensamento sul progetto di realizzare nuove centrali nucleari nel nostro Paese, anche alla luce dell’immane tragedia accaduta in Giappone, non si può nascondere il dubbio che il ripensamento dell'esecutivo non sia in realtà figlio dell' effetto Fukushima, ma dell' effetto quorum referendario (vedi articolo de Il Messaggero del 20.04.11). Secondo la maggior parte dei sondaggi, infatti, la consultazione referendaria del 12 e 13 giugno su nucleare, acqua pubblica e abrogazione della legge sul legittimo impedimento, avrebbe potuto raggiungere il quorum proprio grazie al quesito sul nucleare, essendovi una forte maggioranza di elettori convinta e determinata ad andare alle urne per dire “sì” all’abrogazione.

All’abbandono del nucleare, però, non si sostituisce alcun piano energetico alternativo, al quale il nostro Paese non può assolutamente rinunciare, pena il nostro sviluppo economico futuro. Basterebbe per questo seguire l’esempio della Germania che ha annunciato di intraprendere un progetto ambizioso con scelte  alternative, come l’uso del carbone ripulito dalla Co2 (vedi l'articolo de La Repubblica del 20.04.11 e l'articolo del Messaggero del 20.04.11).
 
 
mimetype LEGGI LE DICHIARAZIONI DEL MINISTRO ROMANI E DEL SEN. BUBBICO (PD) SULL'EMENDAMENTO 5.800  (82 KB)

pubblicata il 22 aprile 2011

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