«Giusto che decidano i cittadini» Politici e categorie ancora in attesa - Il Gazzettino di Venezia

15 marzo 2018

Pagina II, Cronaca Venezia

MESTRE L'attenzione è tutta sul Tar. E per questo, tra gli esponenti politici e le associazioni di categoria, quasi tutti i giudizi restano sospesi, prima ancora di entrare nel merito sull'opportunità o meno di porre fine al Comune unico sorto nel 1917.CHIAREZZA AL PIÙ PRESTO Il dibattito anima il Consiglio comunale. «Il Tar si esprima prima del voto, per chiarire la situazione nell'interesse di tutti avverte Nicola Pellicani, consigliere e neo deputato Pd Se darà il via libera, ragioneremo: io sono contro la separazione e per un'autonomia dentro una Città metropolitana che finalmente decolli». Dello stesso avviso la compagna di partito Monica Sambo che chiede di non personalizzare il voto pro o contro la Giunta Brugnaro: «È positivo che i cittadini possano esprimersi. È evidente l'insofferenza presente nel territorio: da un lato Venezia ha necessità di avere strumenti e poteri di maggiore autonomia e autogoverno, dall'altro le altre municipalità hanno necessità di essere considerate non come periferie ma come veri e propri Municipi, con competenze e risorse, anche attraverso una loro riorganizzazione». Maurizio Crovato, esponente di spicco del gruppo consiliare fucsia, avverte: «Io sono unionista e penso che dividere sarebbe provincialismo, ma è doveroso rispettare i 9 mila cittadini che hanno chiesto la consultazione». La capogruppo del Movimento Cinque stelle Sara Visman va controcorrente: «Se l'iter d'indizione è rispettato è doveroso votare. Quelle sottoscrizioni sono state raccolte prima dell'entrata in vigore della legge Delrio, quindi sarebbe miope impedirlo. La volontà popolare è sovrana», dichiara aggiungendo che in seno al movimento «le sensibilità sono diverse, per cui non c'è una posizione ufficiale anche perché il tema non era all'ordine del giorno al tempo delle elezioni amministrative». Separatista convinto, da sempre, è il coordinatore di Fratelli d'Italia Raffaele Speranzon: «Ci sono gli organi preposti a valutare se si deve votare o meno. Di certo Venezia e Mestre sono due realtà profondamente diverse e l'identità mestrina negli anni è stata progressivamente cancellata». Diverso il parere per la deputata uscente del Pd Simonetta Rubinato: «Mi stupisce che un sindaco che da candidato si era impegnato a far svolgere il referendum in caso di vittoria, si appelli alla burocrazia dei tribunali per impedire di dare la parola ai cittadini. Non è che gli elettori sono intelligenti quando ti eleggono e poi sono stupidi quando devono esprimersi su questioni che li riguardano». FRONTE DELLE CATEGORIE Opinioni diverse anche tra le categorie. «Votare è sempre giusto se ci sono le richieste ed è legittimo e questo non lo decidono le forze politiche o sociali. Noi siamo per l'unione», sottolinea il direttore dell'Ava Claudio Scarpa. «Lo eravamo anche noi ma adesso, di fronte al carrozzone della Città metropolitana che fa rimpiangere la vecchia Provincia e alla disattenzione della politica alle istanze del territorio, siamo dell'idea che siano maturi i tempi della divisione a anche per consentire a Venezia di ottenere lo Statuto speciale», l'opinione del segretario della Confartigianato di Venezia San Lio Gianni De Checchi. ATTENDISMO A MESTRE In terraferma, invece, prevale l'attendismo: «Non c'è ancora una posizione ufficiale. Aspettiamo di conoscere la decisione del Tar e nel caso ne discuteremo negli organi preposti», fa sapere il responsabile del Centro Studi della Cgia Paolo Zabeo. Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti ha invece le idee chiare: «I cittadini si sono espressi già quattro volte ricorda Non mi pare ci sia l'esigenza di dividere amministrativamente la città. Anzi, Mestre beneficia dall'appartenere al Comune di Venezia, mentre non è chiaro quali vantaggi potrebbero derivare dalla separazione. Non è detto, peraltro, che la terraferma sarà poi governata meglio: la sfida sta piuttosto sulle capacità della classe dirigente».Alvise Sperandio

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pubblicata il 15 marzo 2018

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