Electrolux, dalla politica soluzioni, non ipocrisia

28 gennaio 2014

"Massimi esponenti di governo di regione continuano a preferire le esternazioni sui giornali al lavoro concreto di collaborazione istituzionale per provare a risolvere i problemi strutturali di cui soffre questo Paese e dare risposte concrete a tanti lavoratori e alle loro famiglie. Ci si scandalizza per quanto ha dichiarato Electrolux al tavolo di ieri, ovvero che il principale problema è il costo del lavoro  in Italia rispetto a quello in Polonia, eppure è ciò che tutti già sapevano e ripetono da tempo. Basta ipocrisia da parte della politica: questo è un tema con cui si deve fare i conti, perché è inaccettabile che per ogni 100 euro in busta paga solo 65 restino netti al lavoratore mentre l'azienda ne paga 140". A dichiararlo è Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd, preoccupata per le sorti degli stabilimenti italiani della multinazionale svedese, in particolare quello di Susegana nel trevigiano.

"Sono certa - spiega la deputata - che il sindacato, parte fondamentale al tavolo Electrolux, saprà tutelare i lavoratori senz'altro almeno quanto Zaia, visto che ha già saputo fare accordi importanti con altre aziende per mantenere qui la produzione, accordi nei quali il trattamento economico è stato considerato utilizzando tutti gli strumenti normativi e della contrattazione collettiva ed aziendale che consentono di garantire i benefici economici ai lavoratori e insieme di ridurre il costo degli oneri sul lavoro a carico dell'azienda. Il che però non basta, occorre che il governo proponga finalmente un piano complessivo a sostegno della competitività degli stabilimenti italiani  (il costo del lavoro è solo uno dei fattori in gioco). Infine serve anche che da parte dei governatori di regione ci sia un progetto strategico per la riconversione del sistema produttivo del Nord Est nei prossimi 5-7 anni".

"Mi auguro - conclude l'on. Rubinato - che quanto prima vengano prodotte delle proposte concrete da parte del tavolo nazionale sull'elettrodomestico di cui avevo chiesto al governo la costituzione nel maggio del 2012 e che è stato convocato finalmente per il prossimo 4 febbraio. Meglio tardi che mai!".

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pubblicata il 28 gennaio 2014

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