Rubinato e il derby rosa alle primarie venete: corsa di Moretti inopportuna, lo dice anche il web - Corriere della Sera

05 novembre 2014

Pagina 6, Politica

Come in tutte le missioni (quasi) impossibili, può essere importante sparare il primo colpo: «Lo dico adesso, con largo anticipo: se sarò io a sfidare alle Regionali il governatore leghista uscente Luca Zaia, sia in caso di vittoria che di sconfitta, mi dimetterò dal Parlamento, la mia sarà una corsa senza rete al servizio, comunque vada, del Veneto». Pausa, tanto per capire l’effetto che fa. Poi l’affondo: «Mi aspetto che anche Alessandra su questo faccia chiarezza…». 

La trevigiana Simonetta Rubinato, 50 anni, deputato pd con un passato da sindaco di Roncade, dice di essere consapevole di partire nettamente sfavorita nelle primarie venete che il 30 novembre la vedranno opposta alla collega di partito Alessandra Moretti, pezzo da novanta della giostra mediatica di casa dem, una militanza nelle fila bersaniane, poi l’elezione alla Camera nel 2013 e qualche mese fa il gran balzo a Strasburgo con tanto di record di preferenze. 

Onorevole Rubinato, fino all’ultimo pareva che a Roma come in Veneto i vertici del Partito democratico fossero orientati a puntare direttamente sull’effetto-Moretti, saltando le primarie: poi cosa è successo? 

«Penso che la presenza della mia candidatura abbia giocato un ruolo importante, anche perché non sarebbe stato semplice spiegare alla base come mai si rinunciava al confronto interno. Diciamo che la mia tenacia è stata premiata». 

Ora però cominciano i problemi: la sua avversaria è molto più conosciuta di lei dentro e fuori il partito e vi aspetta una campagna elettorale terribilmente breve. 

«L’avevo messo in conto. Così come il fatto che il partito, l’intero apparato organizzativo, oltre ai vertici locali e nazionali, sostengono Alessandra. Per me, anche solo la raccolta delle firme sarà una corsa contro il tempo, ma il partito mi ha garantito sotto questo aspetto il suo appoggio per consentire un regolare svolgimento della consultazione interna. Per il resto, io intendo giocarmela fino in fondo». 

Una parte del web imputa alla Moretti un eccesso di nomadismo quanto a cariche: Camera (2013), Parlamento europeo (2014) e ora primarie con vista sulla Regione: intende attaccarla su questo punto? 

«È indubbio che dal Pd siano giunte ad Alessandra numerosi inviti a scendere in campo. Ma è altrettanto vero che alle recenti Europee lo stesso partito e la stessa Moretti avevano assunto precisi impegni con gli elettori circa la necessità di costruire una sorta di ponte tra il Veneto e l’Europa. Non so, sotto questo profilo, quanto sia opportuna la scelta di correre per la Regione, c’è il rischio di ricadute anche sul partito, cosa che sul web sta già avvenendo». 

Se toccherà a lei affrontare Zaia su cosa punterà? 

«Il Veneto ha tutte le carte in regola per ottenere lo status di regione a statuto speciale. Penso che l’enorme capitale umano e produttivo di questa terra, una delle locomotive del Paese, meriti quegli spazi e quelle risorse che solo un’autonomia responsabile può offrire. La strada è già tracciata nella Costituzione (articolo 116, terzo comma), non nei vuoti proclami della Lega». 

Francesco Alberti

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pubblicata il 05 novembre 2014

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