Primarie Pd, dico no a chi vuole impedire il confronto

21 ottobre 2014

"Io i patti li ho sempre fatti con la gente e non con la nomenclatura del partito. Quello apparso oggi sul Corriere del Veneto è solo un attacco infame, che suona come un avvertimento di tipo mafioso, fatto diffondere da prezzolati della politica, che ben rappresenta quel sistema di connivenze e omertà che hanno caratterizzato parte della politica veneta in tutti questi ultimi anni. È un ulteriore tentativo di impedire le primarie annullando ogni candidatura alternativa a quella di Alessandra Moretti". Simonetta Rubinato reagisce duramente all’attacco di chi parla di accordo segreto con la sen. Laura Puppato. "Nella mia vita politica, iniziata in contemporanea a quella di Renzi, non ho mai contrattato corsie preferenziali e nemmeno accordi sottobanco. Ho preferito sempre misurarmi direttamente con la base del partito e con gli elettori, sia quando sono stata eletta sindaco, sia come parlamentare avendo vinto le primarie. Proprio in questi giorni ho respinto al mittente le proposte di chi, a nome dell’apparato, mi ha contattato chiedendomi di ritirare la mia candidatura così da evitare le primarie in cambio del riconoscimento di un ruolo”.

La parlamentare incalza: “Questo attacco sguaiato e vile non mi spaventa perché, come ho detto in direzione sabato scorso non mi interessa un posto in consiglio regionale, mi interessa il Veneto. Perciò vado avanti con l’obiettivo, condiviso da amministratori locali e rappresentanti della società civile, di costruire una seria alternativa programmatica di governo per i veneti dopo i guasti causati da 20 anni di guida del Centrodestra. Prima viene il progetto, poi le persone”.

Ricordiamo che Simonetta Rubinato che con il suo Barcamp, partito da Lamon ancora in agosto, ha anticipato il dibattito sulla scadenza delle elezioni regionali della primavera 2015. “Capisco che qualche pezzo della nomenclatura, spiazzato dalla mia iniziativa, tenti di reagire gettando fango sulla mia persona  – spiega – ma così facendo fa solo male al Pd e discredita il lavoro e le aspettative di amministratori, iscritti, elettori, cittadini che credono nei valori della partecipazione, della libertà, della legalità e della giustizia sociale".

 “Mi aspetto che il segretario De Menech - conclude - prenda le distanze da questo infame attacco e si comporti da arbitro garante di tutti i candidati perché la sfida delle primarie si svolga nella lealtà e correttezza. E che ci dica finalmente se le primarie del 14 dicembre saranno di coalizione o di partito, convocando una nuova direzione per chiarire le regole per la partecipazione, visto che nella seduta di sabato nessun regolamento è stato votato se non la condizione delle 4.000 firme. Non è ancora scongiurato il rischio che l'apparato vincoli la possibilità di candidature alternative alla Moretti a condizioni pressoché impossibili".

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pubblicata il 21 ottobre 2014

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