Pd, ora la resa dei conti nel mirino c´è De Menech - Il Giornale di Vicenza

16 giugno 2015

Pagina 9, Regione

VENEZIAEra stato tutto rinviato a dopo i ballottaggi, ma adesso anche quelli sono andati malissimo: il Pd e il centrosinistra domenica hanno perso 5-0, lasciando sul terreno Venezia ma uscendo sconfitti anche a Rovigo e (oltre a Lonigo) a Castelfranco e Portogruaro. E nel Pd adesso inizia la resa dei conti che ha un primo chiaro obiettivo nel mirino: il segretario regionale Roger De Menech. La prima a tornare all´attacco, dopo quanto già detto all´indomani della vittoria di Zaia, è l´on. Simonetta Rubinato, che ribadisce la richiesta di un congresso straordinario: «La durissima lezione arrivata dalle urne anche nei ballottaggi di domenica, conferma che nel Pd esiste una questione veneta: in nessun´altra regione sono arrivate così tante sconfitte. Non resta che una strada da intraprendere con urgenza: un cambiamento profondo dell´identità del Partito democratico del Veneto. È evidente che la dirigenza che ci ha portato ad uno dei risultati peggiori degli ultimi 20 anni non può avere la risposta per la profonda rigenerazione necessaria». Anche la senatrice Laura Puppato attacca: «Inutile girarci attorno, la sconfitta è plateale e il risultato di 0-5 è pesante e al di sotto delle aspettative. Se in Italia si può parlare di un sostanziale pareggio, nella nostra regione la sconfitta è palese e innegabile e riguarda tutte le anime del partito. Credo che a questo punto il congresso non sia più rimandabile per affrontare i temi della credibilità della nostra presenza e il nostro isolamento in regione, che ci vede senza alleati che abbiano consistenza: serve una proposta di autentico cambio di marcia, anche radicale, che non sia la riproposizione del già visto». Alessandra Moretti difende Felice Casson ma a sua volta afferma: «Io credo che il Pd sia un partito che saprà tornare a vincere: la tornata elettorale sfavorevole sarà l´occasione per una ripartenza. La costruzione delle prossime vittorie passa inevitabilmente attraverso il rinnovamento e l´innovazione: una nuova classe dirigente che avrà il coraggio di tornare a fare fatica nei circoli, tra la gente del volontariato dei comitati e delle associazioni, è pronta. È tra gli attivisti dei nostri circoli, tra i tantissimi che magari due settimane fa, come ieri, è rimasta a casa anziché andare a votare perché stanca dei litigi all´interno del Pd». E anche lui, il segretario De Menech che è logicamente il primo a essere nel mirino, per ora sorvola, ringrazia i candidati e guarda avanti: «Le elezioni amministrative appena concluse ci restituiscono l´imponenza del lavoro che ci aspetta. Sarà un lavoro lungo, a tratti travagliato, ma è nostra piena responsabilità portarlo avanti». Si andrà al confronto nel partito. Con la sentenza già pronunciata da Massimo Cacciari: Venezia è stato «il suicidio perfetto» del Pd. 

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pubblicata il 16 giugno 2015

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