Indagine su Via del Mare, nostri dubbi fondati

28 gennaio 2015

“Con l’apertura dell’inchiesta da parte della Procura di Venezia e la sospensione della procedura di gara decisa, obtorto collo, dalla Giunta regionale, i nostri dubbi sulla legalità dell’iter per l’assegnazione dei lavori della Via del Mare si dimostrano fondati. In attesa che le indagini facciano luce e fatta salva la presunzione di innocenza per i dirigenti regionali indagati, il territorio, le amministrazioni locali e associazioni che si sono sempre battute contro questo ‘esproprio per pubblica utilità’, possono a ragione tirare un sospiro di sollievo”. Questo è il commento di Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd tra i primi a denunciare il caso con un’interrogazione al Governo, poi sulla trasmissione Report e infine al presidente dell’autorità anti corruzione Cantone.

“Chiedendo al ministro Lupi di valutare la sospensione della gara per la Via del Mare fino a quando non sarà stata provata non solo l’assoluta legalità dell’iter ma anche il buon andamento dell’amministrazione, ossia la scelta più corretta sul piano economico e finanziario, avevamo visto giusto. Le ombre che si erano addensate su Adria Infrastrutture, società promotrice del progetto di finanza, finita nel mirino della Procura di Venezia, non lasciavano presagire nulla di buono. E aggiungevano ulteriori elementi di preoccupazione su un progetto che, come comunità locali, abbiamo sempre avversato perché utilizzava lo strumento del progetto di finanza per adeguare una strada, già pagata dai cittadini ai quali veniva sottratta per 40 anni sottoponendola a pedaggio. Purtroppo, ancora una volta, nonostante le nostre denunce, la politica interviene dopo che si è mossa la magistratura” conclude Rubinato.

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pubblicata il 28 gennaio 2015

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