Il caso del reintegro del direttore amministrativo infedele della scuola di Villorba e la riforma della PA

18 agosto 2015

Sul caso del dirigente amministrativo della scuola di Villorba (TV), reintegrato dal giudice nel posto di lavoro (leggi l'ordinanza) dopo aver patteggiato una condanna di due anni per aver sottratto alla scuola stessa 197 mila euro, lo scorso 9 giugno, sollecitata dagli amici del circolo locale del Pd, ma anche da altri impiegati di istituti scolastici della Provincia, ho presentato uninterpellanza urgente ai ministri Giannini e Madia (clicca qui) e degli emendamenti alla riforma della PA. E’ infatti una vicenda che merita un approfondimento sia sul piano amministrativo che normativo, essendo percepita come un fallimento dello Stato e una beffa per i cittadini, visto che un pubblico dipendente che ha ammesso di essersi appropriato di denaro pubblico, e quindi condannato in via definitiva, sembra uscirne senza alcuna penalizzazione grazie a un cavilloformale, mentre la dirigente scolastica che si è presa la responsabilità di denunciarlo lo vede tornare al suo posto gestendo ancora denaro pubblico. Peraltro, dopo le proteste degli amministratori e delle famiglie di Villorba, il Gabrieli è stato assegnato all'istituto scolastico comprensivo di Vazzola (TV), dove pure genitori e amministratori locali stanno protestando vivacemente. Viene da chiedersi che esempio si dà così agli alunni che frequentano le nostre scuole, mentre si è approvata una riforma denominata Buona Scuola?

Per questo mi sono dichiarata soddisfatta quando il Governo, il 12 giugno scorso, nel rispondere in Aula ha garantito che si intende perseguire in sede giudiziaria il rispetto della legalità , ricorrendo contro l'ordinanza del giudice del lavoro (guarda il video del mio intervento).

Dall'Ufficio scolastico regionale del Veneto ho di recente saputo che il ricorso in opposizione è stato in effetti presentato e l'udienza è fissata per il 15 settembre prossimo. Ho sentito la dirigente stessa, Daniela Beltrame, molto determinata nel perseguire ogni iniziativa consentita dall'ordinamento per conseguire l'esclusione dalla pubblica amministrazione del predetto dipendente infedele, inclusa un'ulteriore ispezione eseguita presso il primo plesso scolastico.

Prendendo spunto da questo caso ho poi presentato due emendamenti al disegno di legge delega sulla riforma della Pubblica Amministrazione (clicca qui) e quindi un ordine del giorno (clicca qui), accolto dal ministro Madia in Aula il 17 luglio scorso. Il Governo si è così impegnato, nello scrivere il decreto legislativo in tema di responsabilità disciplinare, da emanare entro un anno, ad assicurare sia previsto nei confronti dei dipendenti che hanno commesso reati in danno alla PA accertati con sentenza passata in giudicato, anche di patteggiamento che consegua, in ogni caso, lestinzione del rapporto di lavoro o di impiego, senza che possa derivare il reintegro da meri vizi formali o ritardi nella procedura disciplinare (leggi l'articolo di Veneto Uno).

Con l'occasione vi allego il dossier preparato dal Gruppo del PD sul testo approvato della riforma della pubblica amministrazione (leggi il dossier), una riforma fondamentale per adeguare la nostra pubblica amministrazione alla sfida di contribuire alla competitività del sistema Paese, anche se essendo una legge delega deve attendere per la sua attuazione la scrittura dei relativi decreti legislativi da parte del governo, per la cui emanazione è fissato il termine di un anno.


pubblicata il 30 luglio 2015

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