Mi auguro che l’odierna convocazione della Consulta, dopo oltre un anno dalla precedente, sia segno che il Presidente Zaia ha finalmente compreso di non poter giocare la partita dell’Autonomia come se fosse solo sua e della Lega: si tratta di una sfida di una tale portata di cui evidentemente neppure lui si rendeva ancora conto quando annunciava che l’intesa sarebbe arrivata entro l’anno dal referendum.
È invece indispensabile coinvolgere tutti gli esponenti delle Istituzioni locali, forze politiche, sociali ed economiche che hanno contribuito alla consultazione democratica del 22 ottobre e valorizzare la specificità di quel risultato, dovuto alla particolare condizione del Veneto di confinare in larga parte con Regioni a Statuto speciale di cui subisce da decenni un vero e proprio dumping fiscale, in quanto l’entità delle risorse di cui dispongono le Speciali consente loro di attrarre sul proprio territorio non solo imprese e persone attraverso incentivi fiscali ed aliquote agevolate, ma addirittura intere comunità locali che hanno già chiesto con referendum di emigrare dal Veneto.
O ci siamo già dimenticati che una di queste, Sappada, è migrata dalla Provincia di Belluno al Friuli Venezia-Giulia un mese dopo l’esito straordinario del referendum?