L’autonomia non arriva mai come un pacco dono, tanto più in uno Stato i cui organi e apparati centrali non hanno attuato in oltre 70 anni il principio autonomista dell’art. 5 della Costituzione, mortificando la realtà delle diverse storie, culture ed economie regionali. Il difficile confronto in atto tra delegazione regionale e ministeri, come pure gli attacchi delle élite conservatrici del Sud e della Capitale, ma anche di parte delle classi dirigenti del Nord che avevano boicottato il referendum ammesso dalla Corte Costituzionale, confermano che la ‘spallata’ del referendum era necessaria per provare a cambiare un sistema inefficiente ed irresponsabile che sta condannando al declino tutto il Paese.
In forza del voto trasversale dei Veneti a favore dell’autonomia la strada in ogni caso è segnata: nessuno potrà impedire questa volta l’attuazione di ciò che prevede la Costituzione. Chi rappresenta il popolo veneto nelle istituzioni regionali e nazionali, sia in maggioranza che in minoranza, ha la responsabilità di cooperare per arrivare ad un’intesa all’altezza dell’impegno assunto con i Veneti. Il Presidente Zaia coinvolga dunque tutte le forze politiche, sociali ed economiche per raggiungere questo obiettivo.