Andrea Passerini / TREVISO Una circolare della Ragioneria generale dello Stato sblocca definitivamente gli avanzi di amministrazione degli enti locali virtuosi. Un disco verde in applicazione della sentenza 247/2017 (ribadita dalla 101 /2018) pronunciata dalla Corte Costituzionale. Ieri il ministero dell'economia e delle Finanze, con il sottosegretario padovano Massimo Bitonci, ha subito annunciato la nuova opportunità per gli enti locali. Una manna per quelli con i conti a posto. E una svolta storica, da quando era stato introdotto il patto di stabilità con i suoi vincoli: comuni, province, città metropolitane e Regioni potranno adesso investire un tesoretto che sfiora i 10 miliardi (stime del Parlamento). LAVORO, PIL E GETTITO IVAE il Veneto? Una ricerca Anci, Ca'Foscari e Unioncamere quantificava una dote fra i 900 milioni e il miliardo (stima prudenziale 864, ottimistica di 1, 16 milioni), sulla base dei consuntivi 2017 di 209 comuni veneti (il 39% dei 575 totali) pari a 2, 3 milioni di veneti (il 49%). I comuni hanno 800 milioni (esempio: Treviso sfiora i 7, i 95 della Marca circa 100). Altri 100 sono la dote di fra province e città metropolitane. Possono generare 13 mila posti di lavoro, un incremento del Pil fra 0, 6 e 0, 7%. E un gettito Iva per 358 milioni. «Sono contento di esser riuscito ad andare incontro alle richieste dell'associazione sindaci Marca Trevigiana e della Bassa Padovana», ha commentato il sottosegretario Massimo Bitonci, «stop alla mannaia del prelievo forzoso per raggiungere i vincoli di bilancio. E arriverà un nuovo pacchetto Enti Locali con ulteriori semplificazioni e sblocchi per chi è virtuoso». GLI AMMINISTRATORI: «ERA ORA»Esulta l'Anci nazionale, che stima 200 milioni spendibili già in questo 2018, e invoca possibilità di spendere anche in parte corrente (se ne parlerà il 24 ottobre a Roma). . Esulta l'Anci Veneto, con la presidente Maria Rosa Pavanello: «Si realizza finalmente quanto da noi auspicato, la possibilità di liberare le risorse degli avanzi di amministrazione: investimenti, interventi e misure che incidano in modo positivo su territori e comunità». Festeggia anche l'Anci Marca Trevigiana: «Un atto dovuto, la circolare è un punto a favore della lotta dei Comuni a vedersi riconosciuta dallo Stato l'autonomia data dalla Costituzione», dice Mariarosa Barazza, la presidente «ringrazio Bitonci per averci convocato velocemente ed essersi impegnato personalmente». Martedì una delegazione, con Marzio Favero, sindaco di Montebelluna, lo aveva incontrato per sottoporgli a «Piattaforma per una migliore finanza pubblica», elaborata da una commissione trasversale dei comuni. «LA LEGA NON SI PRENDA MERITI»I parlamentari veneti della Lega attaccano il Pd: «Dalle parole ai fatti», dicono, «finalmente dopo 5 anni di centrosinistra in cui nulla è stato fatto per i comuni, la Lega è riuscita a sbloccare gli investimenti dei comuni virtuosi». Ma insorge subito Simonetta Rubinato, già parlamentare Pd: «La Lega e Bitonci non mettano cappello su una rivoluzione che non è affatto merito di questo governo», avverte, «la politica arriva tardi, sono i tecnici ad aver assicurato la tutela dell'autonomia finanziaria degli Enti locali dopo la sentenza dei giudici che risale al 2017». Rubinato aveva invitato i comuni, da mesi, a sfidare il patto di stabilità, forti appunto della sentenza delle Corte. E qualcuno, pioniere, l'aveva già seguita.