I Comuni veneti e 600 milioni fermi. Riparte la battaglia - Il Giornale di Vicenza

23 dicembre 2015

Pagina 9, Regione

C'è una speranza per uno sblocco reale degli avanzi di amministrazione dei Comuni virtuosi del Veneto. Nel corso dell'approvazione alla Camera della Legge di stabilità, il Governo ha accolto l'ordine del giorno presentato dall'on. Simonetta Rubinato e sottoscritto da tutti i deputati veneti del Pd, assumendo l'impegno di attivare sin dall'inizio del 2016 un tavolo di confronto a cui, per la prima volta, potrà partecipare accanto all'Anci nazionale anche AnciVeneto. Lo scopo «sarà monitorare il reale effetto delle norme sullo sblocco degli avanzi al fine di individuare le ulteriori misure che si rendessero necessarie per consentirne il pieno utilizzo». AnciVeneto in agosto infatti ha stimato che le risorse ancora bloccate nelle casse dei Comuni veneti sono 600 milioni, un terzo della cifra totale a livello nazionale.La legge consente di spendere l'avanzo di amministrazione «limitatamente all'ammontare del Fondo crediti di dubbia esigibilità» spiega Rubinato che aveva tentato di modificarla con un emendamento concordato con AnciVeneto. Il rischio è che i Comuni più favoriti siano «quelli che non sono in grado di attivare investimenti, avendo incassato negli anni minori entrate di quelle previste, e non quelli che hanno risorse finanziarie proprie in cassa, disponibili da subito».Come appunto i Comuni veneti. «Accogliamo con fiducia la decisione del Governo di attivare, già a inizio 2016, un tavolo di confronto», commenta la presidente Maria Rosa Pavanello di AnciVeneto. «La questione è tecnica, ma gli effetti sono pratici. I 600 milioni bloccati nelle casse dei Comuni veneti devono essere resi disponibili il prima possibile per consentire alle amministrazioni d'investire in opere subito cantierabili per scuole, strade e altro».

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pubblicata il 23 dicembre 2015

 
 
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