Vincolare l’aumento dei pedaggi autostradali agli investimenti realizzati dalle società concessionarie sulle tratte in gestione. Applicare sconti e agevolazioni per i pendolari nei primi 100 km, anche nelle giornate di sabato e domenica per non penalizzare i lavoratori del fine settimana e per coloro che necessitano di cure sanitarie specialistiche. Procedere al riordino e razionalizzazione delle concessioni autostradali. Lo chiedono i deputati veneti del Pd Simonetta Rubinato (promotrice dell’iniziativa), Roger De Menech, Sara Moretto, Floriana Casellato e Alessia Rotta, con un’interrogazione al ministro Lupi, depositata stamane alla Camera.
“Non è accettabile che cittadini e imprese del nostro territorio debbano subire i rincari, in cinque anni 87 euro in più per famiglia con il costo a chilometro più alto d’Europa per il trasporto merci, pagando anche le tasse occulte applicate ai pedaggi per finanziare l’Anas e sovvenzionare le autostrade gratuite italiane come il raccordo anulare di Roma o la Salerno-Reggio Calabria. Appare urgente – spiega l’on. Rubinato – definire un meccanismo di adeguamento delle tariffe che sia trasparente per l'utenza e vincolato agli investimenti effettivamente realizzati dai concessionari sulla singola tratta, rendendo più stringenti da parte delle amministrazioni pubbliche i controlli sulla gestione per evitare appunto che una quota dei pedaggi dei tratti a pagamento venga dirottata verso quelle senza pedaggio. I veneti sono stufi di pagare per gli altri”.
L’interrogazione prende spunto dai disagi segnalati dai tanti pendolari delle tratte autostradali, come ad esempio Venezia-Padova o Venezia est-Vicenza est, in merito alle agevolazioni concesse dalle società concessionarie ritenute inadeguate e insufficienti. “L’intera questione – evidenzia l’on. Rubinato – ripropone con urgenza il tema degli sprechi, delle inefficienze se non addirittura delle clientele conseguenti alla presenza di troppi gestori della rete autostradale rispetto all’estensione della stessa e dalla massiccia presenza di enti pubblici nelle società concessionarie. Crediamo sia arrivato il momento di conseguire una riduzione delle tariffe a carico degli utenti attraverso il riordino e la razionalizzazione del settore, garantendo la distinzione tra amministrazioni pubbliche concedenti, a cui spettano programmazione, gare e controllo, e società concessionarie, a cui va affidata la gestione diretta”.