Mi ha fatto piacere ieri che Franco Rocchetta mi abbia chiamato per dirmi che era tornato in libertà: è un uomo pacifico che avevo visitato in carcere perché non ritenevo potesse essere un terrorista. Stando alle dichiarazioni del suo legale è completamente caduta l'accusa di associazione eversiva con finalità di terrorismo. E non solo per lui. Hanno torto perciò coloro che hanno dichiarato che lo Stato italiano avrebbe perso, perché è stata una istituzione dello Stato italiano, il Tribunale del riesame, che ha assunto la decisione della remissione in libertà. Questo conferma anzi che si possono trovare strade e percorsi dentro le istituzioni per dare risposta alla domanda di cambiamento del Veneto. E dimostra anche che non hanno alcuna ragione di festeggiare i dirigenti di una forza politica come la Lega Nord che in questo ha fallito, non avendo saputo ottenere una autonomia differenziata per il Veneto negli ultimi 15 anni in cui è stata sempre al potere nella nostra regione e per gran parte anche a Roma. Dimostra però che sbagliano anche coloro che forse hanno sperato che fosse la magistratura a risolvere il nodo politico della questione 'veneta' ben riassunta di recente da Ilvo Diamanti. Credo che dopo il fallimento nell'attuazione del federalismo fiscale della Lega Nord il Veneto non possa permettersi la frustrazione di un altro fallimento, quello dell'indipendenza irrealizzabile ed incostituzionale. Serve invece un serio progetto politico per ottenere il riconoscimento dell'autonomia differenziata da parte dello Stato a questa regione che ne ha i requisiti di virtuosità, come già è per le regioni speciali confinanti. Per questo come parlamentari veneti del Partito Democratico dobbiamo lavorare affinché dentro la riforma del titolo V siano inserite con chiarezza le condizioni di un percorso concreto di attuazione dei principi di autogoverno e di equità che chiedono da tempo imprenditori e cittadini veneti.