Fisco, benefici estesi anche alle partite Iva più deboli
15 marzo 2014
"Sono molti i giovani, e non solo, che pur di lavorare presso un'azienda che non li assume come dipendenti, sono costretti ad aprire una partita Iva. Anche a loro, come più in generale alla platea dei lavoratori autonomi, a partire da coloro che lavorano per un unico committente, come ad esempio i free lance, va applicato il medesimo beneficio previsto per i lavoratori dipendenti fino a 25 mila euro. E' una battaglia di equità che va portata avanti anche per dare voce al territorio veneto dove la componente del lavoro autonomo è da sempre molto significativa". Lo afferma Simonetta Rubinato, parlamentare del Pd in Commissione Bilancio, che raccoglie l'appello delle associazioni delle partite Iva che chiedono di non essere escluse dalle misure annunciate dal premier Matteo Renzi.
"Da una parte - spiega l'on. Rubinato - si deve fare in modo, attraverso le misure che il governo porterà alla discussione del Parlamento, che le aziende siano incentivate ad assumere le cosiddette ‘finte' partite Iva, riconoscendo il rapporto di lavoro subordinato. Dall'altro per le partita Iva che fatturano fino a 25 mila deve essere possibile estendere le stesse maggiori detrazioni".
"Un Governo che persegue il cambiamento e guarda con attenzione ai giovani - conclude la parlamentare veneta - non può dimenticare questa fetta dell'occupazione fatta anche di molti giovani e donne alle prese con le stesse difficoltà economiche dei lavoratori subordinati o parasubordinati, anzi a volte con meno tutele".
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pubblicata il 15 marzo 2014