"L'Italia - osserva la parlamentare democratica - è con la Grecia l'unico paese dell'Unione europea a non disporre di un sistema di inclusione sociale che garantisca i cittadini dal rischio di povertà estrema. Secondo i dati resi noti dall'Istat lo scorso luglio le persone in povertà assoluta sono in Italia 4 milioni e 814 mila, di cui la metà risiedono al Sud, ma la percentuale sta aumentando su tutto il territorio nazionale, anche al Nord e al Centro". Nell'ordine del giorno la deputata richiama anche la proposta avanzata qualche settimana fa dalle Acli, in collaborazione con la Caritas italiana, per l'introduzione in via progressiva di un reddito di inclusione sociale (Reis), che avrebbe un impatto a regime sul Pil dello 0,34 per cento, mentre oggi il nostro Paese spende per il contrasto alla povertà appena lo 0,1 per cento del Pil, quando in Europa la media è lo 0,4 per cento, ben il quadruplo.
"Fa ben sperare - conclude la deputata - l'annuncio fatto il 24 luglio scorso dal ministro Giovannini della creazione di un gruppo di studio per tentare di inserire il Reis già nella prossima legge di stabilità. Le risorse si possono e si devono trovare, sia pure in forma progressiva, tagliando sprechi e inefficienze a partire delle Amministrazioni statali, e non lasciando tanti sindaci da soli a fronteggiare un problema drammatico con i bilanci dissanguati dai tagli ai trasferimenti".