Il Ministero della Giustizia rassicura: sarà fatto tutto quanto necessario per evitare il rischio che Naim Stafa, il 39 enne albanese considerato l'istigatore del massacro dei coniugi Pellicciardi di Gorgo al Monticano, possa tornare in libertà per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare. Il sottosegretario Giuseppe Berretta, rispondendo oggi in Commissione alla Camera all'interrogazione presentata dall'on. Simonetta Rubinato (clicca qui), ha comunicato che il Presidente della sezione feriale della Corte di assise di appello e il Procuratore Generale presso la Corte di appello di Venezia hanno assicurato che il giudizio di rinvio sarà fissato con la massima urgenza, non appena perverrà il fascicolo del procedimento, inviato a Venezia dalla Cassazione proprio oggi. E ha altresì escluso che ci siano stati dei ritardi ingiustificati nella trattazione complessiva del procedimento.
"Proprio la scorsa settimana, incontrandola alla Camera, avevo richiamato l'attenzione del Ministro Cancellieri su una vicenda giudiziaria che desta sconcerto e preoccupazione nell'opinione pubblica, sollecitando una risposta non burocratica alla mia interrogazione - afferma la deputata trevigiana del Pd -. Ritengo positivo il fatto che dalla risposta del Ministero si ha la conferma che esiste la volontà di concludere questo processo nei tempi più brevi possibili".
Il sottosegretario Berretta ha infatti ricordato che il termine massimo di sei anni di custodia cautelare per l'imputato Stafa, che scade il 3 settembre 2013, dovrà essere prolungato di circa 12 mesi. "Il 3 settembre 2014 può sembrare lontano - ha dichiarato a seguito della risposta in Commissione l'on. Rubinato - ma è necessario siano messe in atto tutte le iniziative necessarie ad avere una sentenza definitiva prima di quella data. Se Stafa tornasse in libertà per mere questioni di interpretazione giuridica sarebbe infatti un tragico fallimento per la Giustizia e per lo Stato".