"Nonostante la giovane età il Presidente Zaia sembra soffrire di vuoti di memoria. Già nel 2009 la media dei tempi di pagamento della PA ai fornitori era di 180 giorni contro i 35 della Germania e le somme dovute alle imprese già nel 2011 erano arrivate tra i 70 e i 90 miliardi di euro (dati Cgia). Dunque il problema il Governo Monti l'ha ereditato dal Governo Berlusconi-Bossi, di cui Zaia è stato ministro. Se il presidente Zaia e la Lega avessero fatto squadra già dal 2009, quando ancora l'Italia non rischiava il default, e la sottoscritta insieme con pochi altri presentava emendamenti, ordini del giorno, interpellanze per far uscire dal patto di stabilità gli investimenti dei Comuni per l'edilizia scolastica e la sicurezza idrogeologica del territorio e per concertare con l'Europa un piano per il pagamento dei crediti Pa alle imprese, oggi non ci troveremmo in queste condizioni. Ma quel che è più grave è il fatto che per l'ennesima volta Il Governatore Zaia contesta il Patto di Stabilità invitando i sindaci a sforarlo quando proprio lui e la sua Giunta, nelle delibere con cui ogni anno ripartiscono gli spazi liberati con il patto di stabilita regionale, hanno sempre escluso dal riparto delle risorse proprio i comuni che hanno sforato il patto di stabilità nazionale per pagare le imprese. E oggi che il re è nudo, fa appello ai parlamentari perché facciano squadra, ora che la Lega sta all'opposizione e la situazione è ben più difficile di quando era ministro lui" così replica Simonetta Rubinato, sindaco di Roncade e parlamentare appena rieletta alla Camera,
all'invito del Governatore Zaia (clicca qui), riaffermando di essere pronta a continuare la battaglia a sostegno dei Comuni virtuosi.
"Il nostro impegno di parlamentari del Pd continuerà su questo tema, già al centro della nostra campagna elettorale, tanto più se avremo responsabilità di governo". Ma precisa: "Per evitare le pesantissime sanzioni previste in caso di sforamento, che ricadrebbero su cittadini e imprese, per l'automatico aumento delle imposte, è indispensabile il via libera in sede europea e siccome ci sono finalmente segnali positivi in questa direzione grazie al lavoro del ministro Moavero occorre che il Governo acceleri con un decreto legge la modifica del Patto".
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